Magdalene, di Peter Mullan

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arihagne
view post Posted on 23/9/2006, 12:12 by: arihagne




Magdalene

http://filmup.leonardo.it/sc_magdalene.htm

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Titolo originale : The Magdalene Sisters
Gran Bretagna
1h e 59'
Nazione: UK
Anno: 2002
Genere: Drammatico
Regia: Peter Mullan
Sito italiano: www.luckyred.it/magdalene

Per ulteriori news su questo film cliccate QUI

Cast: Geraldine McEwan, Nora Jane-Noone, Annie-Marie Duff
Distribuzione: Lucky Red
Uscita prevista: 30 agosto 2002 (cinema)

Trama:
Irlanda 1964. Le ragazze "colpevoli di avere peccato" venivano mandate dalle famiglie in istituti religiosi, le Magdalene, dove, per "espiare" erano costrette a lavare biancheria per 365 giorni all'anno, non pagate, umiliate e maltrattate. L'ultima di queste Magdalene, apparentemente conventi, in realtà vere e proprie lavanderie industriali, è stata chiusa nel 1996.


http://www.35mm.it/film/scheda.jsp?idFilm=8871

"Magdalene": Sotto corte marziale
Dopo i consensi ottenuti per "Orphans" - primo film scritto e diretto da Peter Mullan - il talentuoso scozzese torna alla ricerca di successi a Venezia 2002 con questa struggente vicenda ambientata in una Irlanda cristallizzata a due secoli fa, per denunciare un incubo a dir poco medievale perpetuato sino alla metà degli anni novanta e sottaciuto scientemente dalle maglie cattoliche. Partendo da avvenimenti realmente accaduti (si calcola che sino 1996, anno di chiusura dell'ultima casa Magdalene, oltre 30.000 ragazze 'cadute dalla grazia di Dio' abbiano vissuto e siano morte in cattività dopo una vita fatta di umiliazione, percosse, dolore, isolamento e lavoro non retribuito per 364 giorni all'anno) Mullan ambienta la storia, che resta comunque di fantasia, negli anni '60, da molti considerato periodo di incontestata libertà per la donna, onde sottolineare drasticamente i contrasti che la caratterizzano. Supportato da un cast veramente superbo, dalla navigata e versatile Geraldine McEwan, alla esordiente protagonista Nora-Jane Noon, il regista si concentra su una decisa caratterizzazione dei personaggi, anche quelli di contorno, per far emergere la contraddizione straziante di quel mondo, e lo fa anche attraverso un uso neutro della macchina da presa affinché diventi il tramite più immediato fra lo spettatore e i personaggi, azzerando ogni distanza.

(di: Flavio Della Rocca)


Unico.
Una manifestazione dei livelli estremi cui può arrivare la meschinità umana.
E sapere che tutto ciò che viene narrato e mostrato sia basato su fatti reali, lo rende ancora più scioccante.
Per tutta la durata della visione anima e corpo dello spettatore lottano, soffrono, cercano di ribellarsi, escogitano possibili soluzioni, insieme alle ragazze protagoniste.
Ognuna di loro inquadrata caratterialmente ed individualmente con magistrale perizia psicologica da parte del regista.
Vien voglia di urlare, di picchiare le suore, di fuggire, addirittura di spegnere la tv per non assistere oltre... : le torture psicologiche inflitte sono degne dei migliori aguzzini nazisti.
Eppure... in mezzo a tanto nero tormento fioriscono luminosi piccoli ferrei sistemi di sopravvivenza, seppure al limite, seppure in piccole cose...
Il personaggio di Crispina-Harriet è quello che mi ha commosso di più
Ma tutte, nel loro modo e con il loro mondo interiore... colpiscono.
La scena finale è una sintesi perfetta... ancora la vado cercando in internet per conservarla... : un frammento di pura rabbia.
E non aggiungo altro... solo... vedetelo appena potete :)

Edited by MetalAngel - 24/9/2006, 15:03
 
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