NEWS : Venezia 2002, vince Magdalene, film scandalo sul convento lager

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arihagne
view post Posted on 24/9/2006, 12:28




Mostra di Venezia 2002

Il Leone d'oro al film delo scozzese Peter Mullan
Insorge il mondo cattolico. Tonini: "Mostra disonorata"

Venezia, vince "Magdalene"
film scandalo sul convento-lager

Premio per la regia al coreano "Oasis"
Stefano Accorsi e Julianne Moore migliori attori
dal nostro inviato CLAUDIA MORGOGLIONE



http://www.repubblica.it/online/venezia200...remi/premi.html


VENEZIA - Un'opera coraggiosa, che squarcia il velo sulla vergogna dei conventi lager in Irlanda: è Magdalene, diretto dallo scozzese Peter Mullan, il Leone d'Oro di questa Mostra numero 59. Un verdetto annunciato, qui al Lido, frutto di numerose discussioni all'interno della giuria presieduta dall'attrice cinese Gong Li, e sicuramente gradito al pubblico. Ma anche un verdetto contestato, con una pioggia di reazioni negative da parte di autorevoli esponenti cattolici, a cominciare da monsignor Ersilio Tonini che definisce il Festival "disonorato".

Una levata di scudi che rischia di oscurare la buona affermazione del cinema italiano: la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Stefano Accorsi, il folle e passionale Dino Campana di Un viaggio chiamato amore; e il premio Luigi De Laurentiis per la migliore opera prima assegnato, dalla giuria presieduta da Paolo Virzì, all'originale Due amici dei messinesi Spiro Scimone e Francesco Sframeli. Quest'ultimo, però, è ex aequo con uno dei film più amati della Mostra, Roger Dodger di Dylan Kidd, ambientato nel mondo dei single di Manhattan.

Dunque un bis italiano che suscita soddisfazione, e che però non convince la platea dei critici presenti qui al Lido. C'è perplessità sulla vittoria di Accorsi: molti avrebbero preferito un riconoscimento per Jean Rochefort e Johnny Halliday, straordinari interpreti di L'homme du train di Patrice Leconte.

Sul piano internazionale, però, la notizia è che dopo tre anni di incontrastato dominio asiatico (coi Leoni al cinese Non uno di meno, all'iraniano Il cerchio e all'indiano Monsoon wedding) il Festival riscopre il cinema europeo. Quello dal volto impegnato di Mullan, allievo e amico di Ken Loach, che non ha paura di mettersi contro la Chiesa cattolica. Intendiamoci, comunque: l'Oriente continua a essere molto presente nel palmarés. A cominciare dal doppio risultato di Oasis del coreano Lee Chang-dong, storia d'amore borderline tra un ex detenuto e una ragazza spastica. La pellicola ottiene il Premio speciale per la giuria, e il premio Mastroianni per la miglior attrice emergente, che va alla protagonista Moon So-Ro. En plein asiatico, inoltre, nel secondo concorso, "Controcorrente", dove vince il cinese Springtown in a small town di Tian Zhuangzhang, e dove un altro cinese, A snake of June di Shinya Tsukamoto, ottiene il premio speciale della giuria.

Tornando al concorso principale, c'è da dire che anche il cinema americano, negli ultimi anni un po' trascurato dalla Mostra, ottiene il suo posto al sole. Grazie al melodramma anni '50 Far from heaven, diretto da Todd Haynes: la protagonista, una splendida Julianne Moore, strappa la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile; il direttore della fotografia, Ed Lachman, il premio per il miglior contributo individuale.

E c'è poi il rituale elenco degli sconfitti. Che vede al primo posto L'homme du train di Patrice Leconte, storia di un'amicizia tra due uomini anziani, apprezzato all'unanimità da pubblico e critica. Delusione, inoltre, per l'estetizzante Dolls del giapponese Takeshi Kitano, dato tra i favoriti per il Leone d'Oro, e per l'americano Road to perdition: girato dal regista premio Oscar Sam Mendes, interpretato dal due volte Oscar Ton Hanks, non porta a casa nulla."

(8 settembre 2002)
 
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