NEWS : Tante querele per «Borat», Borat censurato, non sarà nei cinema russi

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arihagne
view post Posted on 18/11/2006, 01:25




Fonte : Corriere della Sera

Denunce dagli attori «ingannati» dal falso reporte kazako del fim-cult

Tante querele per «Borat»

Accusano la produzione di averli “ingannati”, mettendoli in piazza senza il loro consenso. Ma molti vogliono soltanto più soldi

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

NEW YORK – Fama, dollari e ..grattacapi a non finire. Più Borat riscuote successo e più grane gli piovono addosso. Mentre arriva la notizia che il film-cult del comico britannico Sacha Baron Cohen (sulle avventure statunitensi del giornalista kazako Borat Sagdiyev) ha incassato oltre 110 milioni di dollari in due settimane (stracciando al botteghino Usa superstar come Will Ferrell, Russell Crowe e Brad Pitt) una montagna di nuovi guai si profilano all’orizzonte.

Dopo la messa al bando di Borat in paesi quali Russia, Giordania, Kuwait, Bahrain, Oman e Quatar, le proteste ufficiali del governo kazako e le denunce delle comunità di zingari Roma, adesso arrivano anche le accuse di alcuni attori – loro malgrado - del film. Che accusano la produzione di averli “ingannati”, mettendoli in piazza senza il loro consenso, attraverso la candid camera del comico britannico.

“Pensavamo che stessero girando un documentario per il
dipartimento del turismo del Kazakhstan”
, tuonano i coniugi Joe e Myriam Behar, di Newton, nel Massachusetts, ebrei, gestori della Pensione «Four seasons Kosher» in cui Borat e il suo produttore, Azamat, cercano ospitalità per una notte. Ad un certo punto nel film, l’anziana coppia è rappresentata come due scarafaggi: una trovata kafkiana di Cohen, il cui scopo ultimo è denunciare l’antisemitismo. Ma i due non hanno per niente apprezzato. “È stato molto offensivo”, puntano il dito, ”Non ci hanno mai spiegato che avrebbero fatto questo. Per noi è terribile anche perché adesso tutti i nostri amici pensano che nella nostra pensione ci siano gli scarafaggi”.

Ancora più indignato un gruppetto di studenti di una confraternita universitaria della South Carolina che hanno querelato Cohen sostenendo di essere stati fatti ubriacare dalla sua troupe cinematografica, e poi indotti a rilasciare affermazioni razziste e sessiste davanti alla macchina da presa.

Michael Psenicska, istruttore di guida alla Perry Hall Driving School di Baltimora ha raccontato di aver ricevuto, nell'autunno dello scorso anno, una telefonata da una sedicente società di produzione impegnata nelle riprese di un documentario straniero, che voleva lezioni di guida. “Non mi meravigliato, giacché la mia scuola ha un programma specifico di lezioni per gli immigrati”, racconta l’uomo, che per il disturbo ha ricevuto un magro compenso di 500 dollari “Non avrei mai sospettato che 18 mesi più tardi mi sarei ritrovato sul grande schermo. Sono stato ingannato e chiedo risarcimenti”. Psenicska, che ha assoldato un avvocato, accusa Cohen di aver messo a rischio la sua vita. Nella scena contestata, infatti, Borat guida sul lato sbagliato della strada, tra improperi e maledizioni agli altri guidatori.

Ma insulti e imbrogli a parte, la maggior parte dei querelanti sembrano infuriati soprattutto per i compensi irrisori a fronte della fortuna incassata dal film. “Mi hanno dato 150 dollari e il film ne ha guadagnati 26 in tre giorni, solo in Usa. Tutti stanno ridendo a spese nostre”, si è lamentato Jim Sell, il rivenditore di auto del Maryland da cui Borat e il suo producer acquistano un'auto “capace di ammazzare zingari”.

La fama, troppa e troppo veloce, sta avendo un effetto boomerang anche nella vita privata del vero Borat. Uscendo dallo studio newyorchese della NBC, dopo aver registrato una puntata di Saturday Night Live, Baron Cohen è stato aggredito da un passante che aveva avvicinato col suo incorreggibile humour per chiedergli di vendergli il vestito, “per fare sesso con lui”. L’uomo non si è affatto divertito e ha preso a pugni il comico che è stato salvato dal collega Hugh Laurie, con cui era diretto in un bar. E se tutto ciò non bastasse, dallo studio della 20th Century Fox arriva la notizia che il film quasi sicuramente non avrà un sequel. Il motivo? “Le gag di Borat sono tutte basate sulla sorpresa e l'anonimato”, replica Bruce Snyder, capo della distribuzione della major hollywoodiana. “Ma a questo punto è impossibile che Borat possa ancora riuscire ad intrappolare qualcuno”.


[ Alessandra Farkas
13 novembre 2006 ]


Fonte : Corriere della sera

«Alcuni cittadini potrebbero trovare offensivo il contenuto del film»

Borat censurato, non sarà nei cinema russi

Le autorità di Mosca hanno negato il visto alla pellicola che ha per protagonista un rozzo cittadino del Kazakhstan in visita negli Usa.

MOSCA (Russia) - Le autorità russe hanno negato il visto censura al film
Un'immagine di Borat Sagdiyev
«Borat». Lo riferisce oggi il quotidiano Moscow Times citando il responsabile dell'ente preposto, per il quale «il film contiene materiale che alcuni spettatori potrebebro trovare offensivo nei riguardi di determinate nazionalità e religioni».

«Borat», interpretato dal comico Sasha Baron Cohen, che si finge un rozzo cittadino del Kazakhstan in visita in America, è uno dei pochi film vietati in Russia dal crollo dell'Urss. Il film era già stato programmato in 300 sale cinematografiche a partire dal 30 novembre: la 20th Century Fox, che lo ha prodotto, potrà presentare appello presso la commissione federale di cultura e cinematografia. Il Kazakstan di fantasia di Borat è un posto in cui la gente è drogata di pipì di cavallo, lo stupro è il normale rapporto tra uomo e donna, si prendono a fucilate i cani e ci si vanta di avere una sorella «seconda più grande prostituta del paese».

13 novembre 2006

 
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Midnight
view post Posted on 18/11/2006, 02:02




CITAZIONE (arihagne @ 18/11/2006, 01:25)
MOSCA (Russia) - Le autorità russe hanno negato il visto censura al film
Un'immagine di Borat Sagdiyev
«Borat». Lo riferisce oggi il quotidiano Moscow Times citando il responsabile dell'ente preposto, per il quale «il film contiene materiale che alcuni spettatori potrebebro trovare offensivo nei riguardi di determinate nazionalità e religioni».

Questo è quello che io chiamo avere la faccia come il culo. Chissà se all'amico Putin tutto questo rispetto per "determinate nazionalità e religioni" glie l'ha insegnato il suo istruttore ai bei tempi del KGB. O magari ha cambiato idea ultimamente bazzicando i ceceni.
 
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arihagne
view post Posted on 18/11/2006, 08:33




CITAZIONE (Midnight @ 18/11/2006, 02:02)
CITAZIONE (arihagne @ 18/11/2006, 01:25)
MOSCA (Russia) - Le autorità russe hanno negato il visto censura al film
Un'immagine di Borat Sagdiyev
«Borat». Lo riferisce oggi il quotidiano Moscow Times citando il responsabile dell'ente preposto, per il quale «il film contiene materiale che alcuni spettatori potrebebro trovare offensivo nei riguardi di determinate nazionalità e religioni».

Questo è quello che io chiamo avere la faccia come il culo. Chissà se all'amico Putin tutto questo rispetto per "determinate nazionalità e religioni" glie l'ha insegnato il suo istruttore ai bei tempi del KGB. O magari ha cambiato idea ultimamente bazzicando i ceceni.

image ... ahahahahahah... sì guarda : ha del ridicolo questa storia.
Non riesco neanche a immaginare frasi del tipo "no, rispettiamo le altre nazionalità" oppure "povero Kazakistan, rimarrebbe offeso" in bocca alle autorità russe... image
 
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2 replies since 18/11/2006, 01:25   204 views
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