morgana_black |
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| L'ho rivisto ieri e devo dire che mi ha colpita più della prima volta.La fotografia livida e l'uso del bianco e nero (ad eccezione dei pesci tuono) rendono il film un'esperienza unica. Il rapporto tra Rusty James (un ottimo Matt Dillon) e suo fratello,di cui non conosciamo il nome,ma solo l'appellativo di Motorcycle Boy (un Mickey Rourke mai così bravo),trascende la storia e ci conduce nel limbo della società americana dove regna l'emulazione,che sia di un fratello,di un genitore o di chiunque altro non conta. Come spesso accade nel cinema di Coppola,le madri sono pressocchè assenti,fuggite per lasciare il posto a figure paterne molto spesso deludenti e più problematiche rispetto ai propri figli. Rusty vorrebbe essere come suo fratello maggiore,ma questo suo tentativo viene messo in scacco sin dal'inizio del film:le numerose scritte che ricoprono i muri della città ("The Motorcycle Boy reigns"),le parole dei suoi amici,il rapporto intellettuale quasi esclusivo che intercorre tra il padre e Motorcycle Boy,spingono Rusty a tradire se stesso.La metafora dei pesci tuono che si combattono tra simili ci mostra come la società riesca a tarpare le ali ai propri figli costringendoli nell'acquario delle convenzioni sociali.
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