The Invasion, di Oliver Hirschbiegel (2006)

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Grace_Margaret_Mulligan
view post Posted on 27/10/2007, 16:15 by: Grace_Margaret_Mulligan




Tralasciando il fatto che Joe-Mani Di Forbice-Silver abbia messo mano a questo film stravolgendone completamente l'equilibrio, tralasciando gli eccessi di retorica un pò stucchevole, The Invasion è un film godibile, mettendo in chiaro 3 cose: è un film che non si presta a nessuno scopo particolare poichè fallisce nei suoi intenti più alti; il rimontaggio e la riscrittura è stato un lavoro grossolano e orrendo; è piacevole per un pubblico che sa di vedere un prodotto medio, si attende un prodotto medio ed è soddisfatto di aver visto un prodotto medio.
La parte che infastidisce e non poco è: come questo film ha affrontato il suo tema principale, come il velato (mica tanto) riferimento al terrorismo batteriologico, paura del diverso, paura dell'inconscio, paura di ciò che non si conosce, e sopratutto la spersonalizzazione delle scelte? Sbadatamente: non si riesce ad entrare nel meccanismo della storia, rimane in superficie, non approfondisce e alla fine non appassiona. Non c'è pathos, se non nella struggente corsa contro il tempo di una madre per salvare suo figlio. Questo è il peccato più grande, oltre al finale scontatissimo che nella versione girata da Oliver Hirschbiegel non c'era.
Ci sono delgli elementi che tuttavia garantiscono a questo film una buona visione. Ottimi personaggi di contorno, e la pseudo spiegazioe un pò filosofica che ipotizza come mai un mondo "alieno" è inammissibile nella nostra mentalità, ipotizzando che un modo di vita privo di confronti e di conflitti sarebbe impossibile per via della natura umana. Come questo virus cambia le persone, non fisicamente, ma emotivamente suscita una riflessione molto profonda: l'essere umano può vivere senza sentimenti? Può vivere senza relazionarsi con gli altri, senza avere rapporti di alcun genere? Direi che la risposta che ci offre il film è assolutamente negativa. Un altro punto convincente la vicenda intima della protagonista Carol, che si inserisce perfettamente non come storia apparte e scollegata come spesso accade, ma è in sintonia con il resto portante del film e non risulta mai troppo banale, se non nei rari momenti un pò troppo sdolcinati.
Questo film fa acqua da tutte le parti ma sotto alcuni aspetti riesce a costruire una storia nella storia, addirittura più avvincente di quella che il film si era preposto di raccontare. Forse è questo quello che dispiace: ci sarebbe dovuto essere una denuncia sociale contro le istituzioni, contro l'inefficienza governativa, ma si trasforma in un film intimista, familiare. Dispiace anche perchè se all'inizio si ha una visione negativa della società, tutto si risolve in un happy-end iper-buonista che trasforma tutti in buoni senza peccato. Mentre la prima parte del film punta più su un aspetto psicologico del problema, la seconda è più un action-movie nel tipico stile Hollywoodiano.
Molto buono tecnicamente, è un bene siano stati usati pochi effetti speciali che danno un'idea realistica della situazione.
Tutti gli attori se la cavano come meglio possono in una scneggiatura che è mediocre e scontata e che diventa ridicola nella parte centrale della narrazione.
Nicole Kidman non splende, anzi nella prima parte è anche un pò irritante, miracolosamente recupera nella seconda, e spesso raggiunge picchi di emotività (gli unici nel film) che solo lei ha.




 
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6 replies since 27/7/2007, 20:35   540 views
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