MetalAngel |
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| Se dovessi usare una sola parola per descriverlo direi "bellissimo"!
I Coen hanno firmato un film che verrà premiato molto come è giusto che sia.
In un epoca in cui l'azione e il ritmo incalzante stanno diventando gli elementi più utilizzati dai registi i Coen fanno una scelta diametralmente opposta. No country for old men ci porta dentro uno scenario che all'apparenza è immutabile: lunghe distese desertiche e persone che vivono un giorno dopo l'altro con le stesse consuetudini fino alla vecchiaia. Ma l'apparenza svanisce subito attraverso le parole dello sceriffo interpretato da un profondo Tommy Lee Jones che narra come appunto questo paese non sia più adatto ai vecchi. Le consuetudini non esistono più, la criminalità agisce secondo schemi miseriosi e illogici incarnati dallo spietato serial killer. Si tratta di un uomo folle che ragiona seguendo un preciso sistema di norme che però è assolutamente incomprensibile, decide della vita altrui e ha dalla sua parte il favore della "sorte". Lo scontro tra il killer e l'uomo, reduce del Vietnam, che trova la valigetta piena di soldi soltanto all'apparenza sembra alla pari.
E così le vicende del film si snodano attraverso una caccia all'uomo incessante e folle, giochi d'immagini riflesse, inquadrature potenti di fronte allo sguardo del "vecchio" sceriffo, portavoce impotente della generazione passata.
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