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Un cuore in inverno
(Un coeur en hiver)
Un film di Claude Sautet. Con Daniel Auteuil, Emmanuelle Béart, André Dussollier, Maurice Garrel, Jean-Luc Bideau. Genere Drammatico, colore 105 minuti. - Produzione Francia 1992.
Ispirato alla novella La principessina Mary (in Un eroe del nostro tempo, 1840) di Michail J. Lermontov. Quando Maxime, suo amico e socio sul lavoro, s'innamora, riamato, della bella violinista Camille, Stéphane, liutaio introverso e schivo, prepara, quasi per gioco, una perfida trappola per Camille: la corteggia, la conquista per respingerla quando lei si dichiara. Difficile da definire: riflessione sull'amore duro e inflessibile come l'inferno o malinconico apologo sul suo mistero? Ritratto di un uomo che, avendo messo il cuore in letargo, mente anche a sé stesso? Film sulla musica (il Ravel più impervio) dove la musica non è contenuto, ma contenitore? Un trio di interpreti affiatato. Se nel racconto esiste la perfezione, intesa come l'armonica proporzione delle sue componenti, è un film perfetto.
Non è esattamente il genere di film che guardo di solito ma l'ho visto spinto dall'insistenza di un mio amico che me lo consigliava. Il film tratteggia un protagonista all'apparenza arido, privo di sentimenti, gentile e affabile nei modi ma impenetrabile nelle motivazioni. Gli interpreti sono bravissimi con un Daniel Auteuil grandissimo e una Béart come al solito divina (è assai improbabile che qualcuno nella realtà la respinga  ). Alla fine il film lascia lo spettatore con diversi interrogativi, sul significato dell'amore, sull'apertura verso gli altri. Sono rimasto molto soddisfatto nonostante, lo ripeto, non è certo il mio genere. Consigliato anche agli amanti della musica classica e in particolare all'onnipresente Ravel nel film. |
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