The New World, di Terrence Malick (2006)

The New World



Un film di Terrence Malick.

Con Christian Bale, Jason Aaron Baca, Colin Farrell, Ben Mendelsohn, David Thewlis, Q'Orianka Kilcher, Christopher Plummer, Jonathan Pryce.

Genere Avventura

colore

151 minuti.

Produzione USA 2006.

Nel 1607 – tredici anni prima dell'arrivo a Plymouth del Mayflower con i Padri Pellegrini – tre caravelle inglesi approdano sulle coste della Virginia, alle foci del fiume Cickahominy. Comincia la storia della principessa Pocahontas (1595-1617) e dell'avventuriero ed esploratore John Smith (1580-1631). I personaggi sono storici, il film è un poema epico che scarta la loro trasformazione in romantica (e ipocrita) leggenda sulla riconciliazione delle razze. Il nome di Pocahontas non è mai pronunciato. Il preludio del wagneriano L'oro del Reno suggerisce l'imminenza di un disastro: se Pocahontas è un'ondina, i britanni sono gli gnomi in cerca dell'oro. Il mattino del nuovo mondo dura poco. È un poema in 3 tempi. All'idillio sognato del primo subentra la disillusione. Per i compatrioti di Smith, i veri barbari, l'incontro con l'Altro porta alla sua esclusione, preludio dello sterminio, anche se, romantico dallo sguardo lucido, T. Malick indica i parallelismi tra i due mondi: anche gli indigeni hanno regole e tabù. Invece di ascoltare il cuore, Smith prosegue il suo mestiere di esploratore, obbligando Pocahontas a rinnegare i suoi e accettare l'assimilazione. Si “risposa” con John Rolfe che, come lei, ha perduto tutto e parte per l'Inghilterra dove la foresta ha lasciato il posto a un parco geometrico all'italiana. È un esule in una gabbia dorata, “ma come un albero al quale hanno reciso i rami, continua a crescere verso la luce” (Eliana Elia). Trascendentalista che da giovane tradusse un saggio di Heidegger, Malick ha sempre raccontato l'oltraggio che l'azione dell'uomo continua a fare alla natura. Fotografia: Emmanuel Lubezki. Scene: Jack Fisk. Musica: James Horner.

(dal Morandini 2007 di Laura, Luisa e Morando Morandini)

Bello, anche se non all'altezza de La sottile linea rossa! Malick è un maestro di nel rendere i monologhi interiori dei personaggi senza annoiare, anche grazie alla strepitosa fotografia. Di certo però non un film per tutti... non male anche l'interpretazione di Farrell che secondo me è un buon attore

Bhe,non saprei scegliere tra i due...sono film molto diversi,anche se la mano di Malick è inconfondibile...la fotografia è stupenda e anche tutti gli attori,non solo Colin Farrell,sono bravi..pensa a Christian Bale in un ruolo non facile...

Quoto sulla bellezza delle inquadrature sui paesaggi, da cui sono rimasta letteralmente incantata, e sulla bravura dei protagonisti, ma il film l'ho trovato di una lentezza esasperante. Se non fosse stato per le cannonate mi sarei addormentata E poi i film con pochi dialoghi non riesco ad apprezzarli.

Baci baci

Ilaria Cole

ma io lascio perdere i paesaggi che sono spettacolari pero madonna al cinema tutto il pubblico si stava addormentando. Calcolate che tipo a metà film mi sono girato e ho visto circa metà sala con gli occhi chiusi. Anche io facevo fatica a tenerli aperti... la scena piu bella è stata quando il film è finito e uno da dietro ha fatto: "aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa"!!!!! me la so troppo tajata!