Zodiac, di David Fincher

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deborah mayfair
view post Posted on 21/5/2007, 11:54 by: deborah mayfair




POSSIBILI SPOILER!!!!!!


Basato sui due romanzi del vignettista Robert Graysmith (Zodiac e Zodiac Unmasked), il film è una ricostruzione minuziosa delle indagini che vennero svolte a seguito di alcuni omicidi compiuti da un serial killer (che si attribuì appunto il nome "Zodiac") nell'area di San Francisco a partire dal 1968 e che si protrassero per molti anni, senza mai arrivare alla cattura del colpevole (l'indiziato principale morì di attacco cardiaco prima di poter essere processato).
Il film si concentra principalmente su tre personaggi, che risulteranno sempre più ossessionati dalla risoluzione del caso, arrivando a sacrificare tutto quello che hanno. Il già citato vignettista del San Francisco Chronicle (interpretato da un convincente Jake Gyllenhaal), appassionato di enigmistica (Zodiac sfida la polizia con una serie di messaggi in codice), che raccoglierà per anni gli indizi risultanti dalle varie indagini fino a scrivere un libro e a giungere così all'identità di un potenziale indiziato (scartato in precedenza dalla polizia sulla base delle impronte e della perizia calligrafica); l'ispettore di polizia David Toschi (un sorprendente Mark Ruffalo), e infine il reporter Paul Avery (il sempre bravo Robert Downey Jr.).
La regia di Fincher risulta efficace e misurata, lasciandosi andare a pochi (ma buoni) virtuosismi. Ci sono alcuni momenti dove la tensione e l'angoscia sono palpabili (non solo le scene dei primi due omicidi, ma anche quella che si svolge nello scantinato). Il regista adotta anche utili espedienti per scandire il passaggio del tempo, oltre alle classiche didascalie: la scena del grattacielo in costruzione, nonchè l'utilizzo della colonna sonora (davvero notevole). Un altro esempio in questo senso è la scena ambientata al cinema, dove i protagonisti stanno guardando "Dirty Harry" (numerose le citazioni a questa famosa pellicola ;) ), ed in cui Toschi si rende conto che ormai Zodiac è diventato leggenda.
SPOILER (click to view)
Momento culminante della narrazione è lo sguardo che si scambiano Robert e Lee nel negozio: ognuno sa che l'altro ha capito.

La lunga durata della pellicola (oltre due ore e mezza) è necessaria, in quanto la sceneggiatura di James Vanderbilt riesce a riprodurre fedelmente ed in modo accurato le vicende e le indagini che si snodarono in un lungo periodo di tempo, evitando così di omettere avvenimenti e di provocare confusione nello spettatore.
Se proprio vogliamo trovare una pecca, potrebbe essere il poco approfondimento di personaggi come Paul Avery o la moglie di Robert (interpretata da Chloe Sevigny).

Edited by deborah mayfair - 23/5/2007, 12:14
 
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