Il posto delle fragole 1957

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leporello
view post Posted on 26/5/2014, 21:51




Angoscioso film sulla vecchiaia e sulla morte. Temi assai cari a Bergman. Capolavoro assoluto. Straordinaria fotografia B/N di Sven Nykvist.
Anziano professore di medicina, Isak Borg si reca da Stoccolma all'Università di Lund al fine di ritirare un premio per il cinquantesimo anniversario della sua carriera di insigne batteriologo. Il viaggio in macchina, in compagnia della nuora, diventa l'occasione per un ripensamento sulla propria esistenza, una amara, ma forse salvifica messa a fuoco dei propri fallimenti.
Capolavoro del Bergman anni Cinquanta, Il posto delle fragole è un road movie esistenziale, colmo di spunti, spesso doloroso, brillante da un punto di vista formale come non era stato nessun altro titolo del regista fino ad allora. A dispetto del tema, la ricerca di un tempo che si sa perduto, siamo di fronte ad un lavoro conciliato con la vita, a tratti anche sereno, una riflessione sull'importanza capitale degli affetti e dell'apertura verso il prossimo portata avanti da un regista di neanche quarant'anni di età. Il nodo, squisitamente bergmaniano, della nostalgia per la giovinezza ha qui uno sviluppo differente rispetto ad altre opere precedenti e anche successive, quasi l'autore ammettesse la possibilità di poter tornare indietro, di poter cambiare ciò che è stato. Al centro rimane, infatti, la figura del cambiamento, di una vera trasformazione, da parte di un uomo che riesce a scalfire la propria maschera di indifferenza poco prima di addormentarsi per sempre: straordinariamente efficaci e mai così chiare, nella loro simbologia, le sequenze dei sogni-incubi. Probabilmente si tratta del film-bilancio per eccellenza, sicuramente di una pietra miliare del cinema, citato, rifatto, imitato, ma mai eguagliato.
Come per quasi tutte le opere del cineasta svedese, lo spunto nasce da una insofferenza emotiva, dalla voglia personale di pacificarsi con il passato, con la famiglia soprattutto: «L'impulso a scrivere Il posto delle fragole non è che un disperato tentativo di fare giustizia davanti a genitori indifferenti e miticamente ingigantiti, un tentativo destinato al fallimento . Soltanto molti anni più tardi mamma e papà furono tramutati in persone di proporzioni normali, e l'amaro odio infantile si sciolse fino a scomparire» (Ingmar Bergman, Immagini, Garzanti). Nel ruolo di Isak Borg giganteggia Victor Sjöström, attore e grande regista svedese, qui alla sua ultima prova cinematografica, amatissimo da Bergman, che non ha mai nascosto debiti stilistici verso il suo Il carretto fantasma. Alla sua uscita, la pellicola raccolse premi ovunque, compresi l'Orso d'oro a Berlino e il premio della critica al Festival di Venezia. Fu candidato all'Oscar per il miglior soggetto originale.
 
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