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TITOLO ORIGINALE Dark Water NAZIONE USA GENERE Horror DURATA 105 min. (colore) DATA DI USCITA 07 Ottobre 2005 REGIA Walter Salles SCENEGGIATURA Rafael Yglesias PROTAGONISTI Jennifer Connelly John C. Reilly Tim Roth Dougray Scott Pete Postlethwaite Ariel Gade Perla Haney-Jardine Camryn Manheim
Una giovane donna e sua figlia, dopo una burrascosa sentenza di divorzio che ha scosso entrambi, trovano alloggio in un piccolo appartamento in affitto nel quale iniziano a succedere cose strane...
Un aggettivo mi viene in mente così, di primo acchito, pensando a Dark Water: tragico. Il senso della tragedia pervade tutto il film: nulla intimorisce o impaurisce davvero. Però, c'è qualcosa che inquieta. Non sono mostri e nemmeno le presenze che abitano la casa della protagonista. E' qualcosa di più interiore, qualcosa che si fa fatica a catalogare, ma c'è. Una sorta di solitudine/angoscia/ossessione che viene incarnata da una "sempre" triste (quanto brava) Jennifer Connelly, che dà corpo e voce ad una donna infelice e disperata, che tenta invano di scrollarsi di dosso i fantasmi del passato. Noi avvertiamo questa solitudine. I luoghi in cui è immersa la donna sono angusti e freddi. Le persone che la circondano non mostrano il minimo interesse per lei, anzi, la trattano quasi come non esistesse. La storia sembrerebbe, superficialmente parlando, banalotta, ma così non è. Oppure, lo è, ma viene trattata in modo originale. Ecco il punto forte del film. Il regista riesce a creare un'atmosfera adeguata alla vicenda, che a volte quasi disturba. Un'atmosfera angosciosa, che, tuttavia, si placa con il rasserenarsi della protagonista, sebbene il finale non sia dei più rosei. Tutt'altro. La tragicità diventa serenità proprio grazie ad un'ultima tragedia. Buono il cast, su tutti Jennifer Connelly, ma un plauso va anche ad un burbero Pete Postlethwaite e ad un pazzoide (come sempre) Tim Roth. Molto buona la regia, come pure la sceneggiatura. Forse uno dei primi casi in cui il remake di un film giapponese supera l'originale?
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