Indovina chi viene a cena(Guess Who's Coming to Dinner)
FONTECast : Spencer Tracy, Sidney Poitier, Katharine Hepburn, Katharina Houghton, Cecil Kellaway, Virginia Christine, Roy Glenn, Barbara Randolph, Beah Richards, Isabel Sanford
Regia : Stanley Kramer
Sceneggiatura : William Rose
Data di uscita : 1967
Genere : Commedia
TRAMA :
Joey, figlia di un eminente giornalista di formazione liberale e della proprietaria di una galleria d'arte, durante un soggiorno alle Hawaii, conosciuto un uomo di colore, il dottor John Prentice, se ne è innamorata e lo vuole sposare. Sanamente educata dai suoi genitori, la ragazza è convinta di non trovare opposizione al suo matrimonio; in effetti, superato lo sbigottimento iniziale, la madre appoggia pienamente la sua decisione, ma il padre, avendo presenti le innumerevoli difficoltà a cui la coppia andrebbe incontro per i persistenti pregiudizi razziali di una parte degli americani, decide di negare il suo consenso alle nozze. Ad esse si oppone, ancor più recisamente, lo stesso padre di Prentice, mentre le approvano la madre e monsignor Mike Ryan, un sacerdote cattolico amico di Joey e della sua famiglia. Dopo una serie di colloqui, anche il padre di Joey si convince di non avere alcun diritto di opporsi alla felicità di due persone che si amano e che nel loro amore hanno già la forza per vincere l'incomprensione e i pregiudizi dell'ambiente.
Note
- OSCAR NEL 1967 A KATHARINE HEPBURN PER LA MIGLIOR ATTRICE, E PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE.
- PREMIO DAVID 1968 PER MIGLIORE ATTRICE STRANIERA A KATHARINE HEPBURN, MIGLIOR ATTORE STRANIERO A SPENCER TRACY, MIGLIORE PRODUZIONE STRANIERA.
Recensione :Da :
http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=59787"Che cosa fareste se vostra figlia sposasse un negro? Stanley Kramer ha tradotto in commedia la vecchia domanda dei razzisti scegliendo un campione sociologico culturalmente elevato. L’ipotesi non manca di riscontri nella realtà: basti ricordare il recente matrimonio di Peggy Rusk, figlia del segretario di stato Dean Rusk, con il negro Guy Smith. La rivista Time del 29 settembre dedicò all’avvenimento la copertina e scrisse fra l’altro: «Ancora nel 1948 per la legge californiana una simile unione sarebbe stata considerata reato. Fino al giugno scorso, quando la corte suprema degli Stati Uniti abrogò una legge della Virginia, 16 stati mettevano al bando il connubio interrazziale». Benché il matrimonio Rusk-Smith abbia provocato una buona dose di commenti indignati, il problema negro negli Stati Uniti non si pone più in termini sentimentali o umanitari: l’apparizione del Black Power sulla scena politica ha sovvertito il «dilemma americano» e ne ha esasperato i contrasti. Indovina chi viene a cena? è dunque già scavalcato dalla realtà, ma mette a fuoco un tema importante: come conciliare le idee avanzate con la vita di tutti i giorni, come educare i figli alla democrazia senza spaventarci quando i figli stessi mettono in pratica ciò che gli abbiamo insegnato. Spencer Tracy e Katharine Hepburn, una delle grandi coppie del cinema, intrecciano per l’ultima volta il loro meraviglioso duetto con l’abilità di sempre. Non è vero che l’apparizione di Tracy sia patetica, anche se girò il film mentre era già molto ammalato: per merito suo la commedia arriva in porto senza risentire troppo degli sbandamenti ottimistici, riscaldata da una presenza ironica e cordiale. Un grande amico esce di scena senza averci mai delusi."
[ Da Tullio Kezich, Il Mille film. Dieci anni al cinema 1967-1977, Edizioni Il Formichiere ]
.........................................................
Un tema scottante, insomma, l'unione mista in un' America ancora tinta di razzismo. In questo film viene trattato sia con una certa serietà sia con un ottimismo che lascia sorridere il cuore, alla fin fine... : e l'interpretazione degli attori, in particolare della coppia Hepburn/Tracy, la trovo splendida.
Così, da un dialogo all'altro, in una danza di confronti successivi, padre con "futuro genero", madre con figlia, genero con madre, figlia col padre, genitori di lui con genitori di lei, il tutto sempre nell'arco di una serata e nella stessa casa... da una stanza all'altra... il regista ci conduce al finale con piena conoscenza delle forze che si sono opposte, ma con una levità e una capacità di analizzare i pregiudizi così postitivamente... che gli spettatori neanche per un attimo si sono accorti che quella a cui in realtà hanno assistito era una vera e propria guerra di principi.
Bello... e ogni volta che viene riproposto me lo guardo volentieri.
Ilaria Cole