Femme Fatale, di Brian De Palma

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MetalAngel
view post Posted on 1/10/2006, 14:03 by: MetalAngel




tratto da http://filmup.leonardo.it/

Femme Fatale

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Titolo originale: Femme Fatale
Nazione: Usa/Francia
Anno: 2002
Genere: Thriller
Durata: 110'
Regia: Brian De Palma
Sito ufficiale: www.femmefatalethemovie.com


Cast: Rebecca Romijn-Stamos, Antonio Banderas, Peter Coyote
Produzione: Epsilon TV Production, Quinta Communications, Quinta Movies
Distribuzione: Medusa
Uscita prevista: 22 Novembre 2002 (cinema)

Trama:
Laura Ash è una tentatrice nata, una bellezza mozzafiato: una "femme fatale". Sette anni dopo una temeraria rapina ad una gioielleria, laura torna in Francia con una nuova identità. Un paparazzo di nome Nicolas, le scatta una foto mettendo a repentaglio la sua vita. Ma la sua curiosità per questa donna si rivelerà "fatale"?




Qualcuno di voi l'ha visto? A me non è dispiaciuto, l'ho trovato originale e ho apprezzato l'uso dei colori: nero, rosso, oro.

Se non sbaglio con questo film De Palma è stato censurato a causa della scena omosessuale tra due donne presente all'inizio del film.

Mi è piaciuto un sacco il corpetto-gioiello d'oro e diamanti a forma di serpente che indossa la top model nelle prime scene.

Ecco una recensione che ho trovato su filmup:



La 'femme fatale' di Brian De Palma è davvero cattiva. Una di quelle dark lady difficili da dimenticare. Che lasciano il segno.
Priva di remore e tabù, sbrana uomini e donne con la stessa voracità di una mantide religiosa, ed è in grado di uscire da qualsiasi situazione, scabrosa o solamente pericolosa. Una manipolatrice che mente con la stessa facilità con la quale seduce, capace di assistere al suicidio di una giovane donna senza intervenire e impossessandosi della sua identità senza battere ciglio.

Dimenticati gli Studios hollywoodiani e gli effetti speciali dei suoi ultimi film, De Palma sbarca a Parigi e approfitta della libertà d'oltreoceano per scatenare la propria fantasia registica.
La sua cinepresa gira abilmente attorno ai protagonisti, li riprende dall'alto, scende e sale con straordinaria leggerezza e con degli abili split screen racconta due volte: espone con indiscussa arte a doppiezza e l'ambiguità della storia e dei suoi personaggi.
La protagonista, Laura Ash ricorda per crudeltà e perversione la Barbara Stanwick de "La fiamma del peccato". Ed è proprio con una delle scene finali di questa pellicola che il regista inizia il suo film: un ideale omaggio al grande cinema americano degli anni '40, sottolineato dalla catenina d'oro legata alla caviglia della bella Rebecca Romijn-Stamos, quella stessa catenella che rese indimenticabile la grande attrice del passato.

Girato in parte durante il Festival di Cannes del 2001, con 'comparse' d'eccezione come Gilles Jacob, presidente del festival o la luminosa Sandrine Bonnaire, il film è la storia piuttosto complicata di una ladra di gioielli e di un fotografo sull'orlo del fallimento professionale ed economico. Nonostante l'indiscutibile talento creativo, De Palma sembra impantanarsi proprio in quel terreno, pur fangoso, in cui con "Vestito per uccidere" o "Omicidio a luci rosse" è stato maestro. E lo rende ancora più scivoloso seminando qua e là un numero esagerato di indizi e soluzioni apparenti arrivando infine a concludere l' "esperimento" con insulso e improbabile finale.
Indiscutibile spettacolo visivo con alcune geniali intuizioni: i personaggi spesso inquadrati di spalle, o vestiti allo stesso modo nonostante siano passati un considerevole numero di anni, spiazzerebbero certamente lo spettatore se la storia avesse un pò più di consistenza.
E magari anche due interpreti più incisivi.

Valeria Chiari
 
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7 replies since 1/10/2006, 14:03   827 views
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