CITAZIONE (Midnight @ 22/8/2006, 20:42)
Tim Roth è perfetto nel ruolo del bastardello
Ti sarai confuso con Sean Penn, perchè Tim Roth non c'è in questo film...
Nonostante sia uno dei film meno conosciuti di Oliver Stone, U turn - inversione di marcia presenta tutte le caratteristiche che contraddistinguono lo stile, peraltro inconfondibile, del cineasta americano: dalle inquadrature taglienti e movimentate, alla violenza sanguinaria (qui però mitigata dall'ironia) per arrivare alle locations assolate dell'Arizona. E' una pellicola grottesca che s'impernia sugli strani meccanismi del fato e, di conseguenza, sulla vanità dei progetti umani. Tutti i personaggi finiscono infatti con le spalle al muro, obbligati a quella "inversione di marcia" che dà il titolo al film. Bobby Cooper arriva a Superior, cittadina desolata a pochi chilometri dalla California, in cui tutti sembrano avere qualche rotella fuori posto ("sarà colpa del deserto, tutti quelli che ci arrivano, impazziscono" recita una battuta del film). Infatti, Stone ci presenta una carrellata di personaggi strani e ambigui con cui il protagonista si trova ad interagire. Innanzitutto, il meccanico, interpretato efficacemente da Billy Bob Thornton, che è tanto laido e squallido quanto il suo aspetto è ripugnante e trasandato; l'elemosinatore, ex combattente nel Vietnam, impersonato da un insuperabile Jon Voight, che si finge cieco per racimolare qualche cents e una dottor Pepper; la padrona messicana del mercatino del paese, in cui Bobby si reca per acquistare una gassosa, che tira fuori un fucile e spara all'impazzata su due ladruncoli che le sono capitati sotto tiro; la ragazzina che cerca di sedurre Cooper nel bar (Claire Danes), che è "promessa sposa" ad un buzzurro cafone paesano (Joaquin Phoenix) , sempre pronto a menar le mani per difendere il suo "onore" di "uomo tradito"; fino ad arrivare alla donna che Bobby incontra sul suo cammino (Jennifer Lopez), moglie di un uomo arcigno e malato per il denaro (un bravissimo Nick Nolte), che sarà la causa principale di tutte le sue sventure. Il regista riesce ad amalgamare bene tutti gli ingredienti, dando vita ad una girandola di situazioni tragicomiche davvero travolgenti. E' curioso notare come Stone sia abilissimo nell'accostare immagini apparentemente prive di legami, come, ad esempio,
all'inizio del film, la carcassa dell'animale morto divorato dal condor
, che pare come il preludio a ciò che vivrà il protagonista (bellissimo paragone)
condor=i personaggi che Bobby incontra a Superior; carcassa dell'animale=Bobby
, ma che, in realtà, hanno appunto degli stretti legami reciproci. La regia di Stone è, inoltre, coadiuvata da una splendida fotografia, dai colori vividi e dalle tonalità calde che ben si addicono alla pellicola, e dalle atmosfere avvolgenti dele musiche di Morricone. Sean Penn, poi, è un farabutto simpatico, che riesce ad accattivarsi la simpatia dello spettatore e lo coinvolge nella sua stramba avventura, tanto da farlo riscattare ai suoi occhi.
Voto: 8.5
