Tentazioni giustificate, l'ho visto e mi è decisamente piaciuto.
Mi aspettavo una cosa alla John Woo anni '90, fracassone e un po' autoironico. I punti di contatto ovviamente ci sono, a partire dalle splendide scene d'azione, ma in questo film ho trovato una maggiore profondità. Mi è piaciuto in particolare l'accostamento fra il tema della vendetta e quello della memoria, con il protagonista che alla fine,
una volta placata la sua sete di sangue, accetta finalmente di sprofondare nell'oblio e, forse, riesce ad essere felice.
Il cantante francese Johnny Halliday (brutto, vecchio, segnato dagli anni e totalmente inespressivo) è perfetto nel ruolo di un anti-eroe del tutto svuotato che continua a vivere solo per la lotta. Mi ha ricordato da vicino Mickey Rourke/Marv in Sin City.
Le scene di combattimento sono totalmente fuori dalla realtà, ma si allontanano anche dallo stereotipo rocambolesco e casinsta dei film americani con l'eroe invincibile. Tutti i contendenti vengono colpiti, sanguinano e muoiono, nessuno esce indenne da scontri che spesso sembrano più combattimenti rituali tra antichi guerrieri che conflitti a fuoco tra criminali. In perfetto stile orientale, il guerriero più valoroso non è quello che sopravvive ma quello che muore con dignità.
