Lucid Dream |
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| Ancora oggi ,non riesco a togliermi dalla testa il motivetto che accompagnava le varie decomposizioni. Per il finale mi aspettavo di meglio , ma va bene così ..mantiene cmq lo stesso ritmo iniziale. Seppur il linguaggio usato è prevalentemente estetico non manca l'approccio filosofico e in questo caso metaforico. Una scena che ancora rammento è quella dello storpio ,senza gambe .. che parla di una specie di centauro immaginario, descrivendo un ibrido tra la zebra e la donna.Ricordo che quando lui parlava io immaginavo tale essere. In conclusione Lo Zoo di Venere è un film fatto da un ''Segaiolo'' , uno dei più grandi!! Peter Greenaway masturba i cervelli! Edited by Lucid Dream - 30/10/2009, 11:45
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