Per uno solo dei miei occhi, di Avi Mograbi

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MetalAngel
view post Posted on 16/2/2008, 11:05




Per uno solo dei miei occhi

(Nekam achat mishtey eynay)
Un film di Avi Mograbi. Genere Documentario, colore 100 minuti. - Produzione Francia, Israele 2005. - Distribuzione Fandango



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tratto da http://www.mymovies.it


Documentarista israeliano, A. Mograbi è un militante pacifista, refuznik al tempo della prima invasione del Libano, figlio di un esercente di cinema e padre di Shaul, anch'egli refuznik che patì il carcere come renitente alla leva, è stato paragonato dai critici a Nanni Moretti per il suo autobiografismo e a Michael Moore per l'esibizionismo con cui si espone in prima persona nei suoi “docu-drama”. Col suo ultimo film, fuori concorso a Cannes 2005, s'impegna a raccontare l'interminabile tragedia israeliano-palestinese, mettendola in relazione con quelli che, secondo lui, sono due miti fondanti dello stato israeliano: Sansone morto nel crollo del tempio con i Filistei che l'avevano accecato e l'assedio della fortezza di Masada in cui gli Zeloti, resistenti all'invasione romana, si diedero la morte per non cadere prigionieri. Per Mograbi furono i primi kamikaze della storia e il loro eroico esempio è insegnato e tenuto vivo nelle scuole d'Israele fin dalle elementari. È una risposta indiretta a chi è convinto della “cultura della morte insita nell'Islam”. All'ironia, l'umorismo, la buffoneria dei film precedenti subentrano lo sdegno, il dolore, l'orrore nella documentazione sul calvario quotidiano dei palestinesi tra posti di blocco, barriere e muri. E la constatazione – paradossale e ironica – che i due miti di Sansone e Masada sono rivissuti e messi in pratica dai palestinesi. C'è anche, a saldare il cerchio, una serie di telefonate tra Mograbi e un amico palestinese, videoriprese nella primavera del 2002 dopo le dure ritorsioni israeliane alla seconda Intifada. (La voce dell'amico è doppiata in ebraico per evitargli eventuali guai). In contrapposizione c'è la libertà degli israeliani che sostengono la causa della convivenza, compreso lo stesso Mograbi che passa dietro e davanti la cinepresa. “Non mette più solo sé stesso in gioco. Ma tutte le sue viscere” (Giovanna Bragana). Distribuito da Fandango.
 
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