deborah mayfair |
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| L'ho visto proprio l'altro ieri. Solondz affronta temi scottanti e purtroppo i suoi film non vengono ditribuiti molto in Italia (di questo il dvd è andato esaurito e l'unico disponibile al momento è "Palindromi"). Il regista non risparmia nessuno dei personaggi del suo film: alcuni di loro credono di aver raggiunto la "felicità" ed altri la cercano disperatamente e nei modi più sbagliati, nutrendosi di illusioni. Proprio colei che crede di essere più relizzata, Trish, scopre in realtà che l'uomo col quale ha costruito una vita è in realtà un pedofilo che violenta gli amichetti del figlio. Al tempo stesso non si riesce a condannare quest'uomo che sa chiaramente di essere malato, ma che non può smettere. In questo senso è molto toccante il discorso che ha verso la fine del film con suo figlio; questa è una delle poche scene in cui Solondz sembra esprimere una qualche forma di giudizio nei confronti dei protagonisti. Il finale non porta alcuna redenzione: i personaggi sono rimasti al punto di partenza, non hanno imparato nulla e probabilmente continueranno a ripetere gli stessi errori anche in futuro.
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