CITAZIONE (morgana_black @ 13/12/2007, 14:25)
Credo che nessuno abbia già visto il film,dato che esce nelle sale domani...
Ma come? Certi commenti erano così accurati.
Comunque
Di solito, il fantasy come genere è considerato roba da ragazzini con pop-corn in una mano e bibita nell'altra, seduti nelle comode poltrone delle multisale. La Bussola D'Oro, primo episodio della triologia acclamata dello scrittore Philip Pullman, forse ne è l'eccezione. Un fantasy ricco di elementi, forse troppi, ma non è guastato dall'enormità del materiale raccolto dal regista Chris Weitz (ragazzo prodigio, gia autore di American Pie e About A Boy), che amministra il tutto con estrema maestria e impeccabile gusto scenico. Analizzando il film, preso indipendentemente dal libro, è presentato non come un opera massiccia e imponente, come lo è stato Il Signore Degli Anelli (prodotto sempre dalla New Line), ma come prodotto raffinato ed elegante che tocca punti importanti non disdegnando però una buona dose d'intrattenimento. C'è l'amicizia, c'è il coraggio, c'è il rispetto, c'è la gioia di poter agire secondo coscienza ma sopratutto considerando come valore fondamentale, la libertà di scegliere ciò che è giusto per noi. Il male non è certo il Magisterium, non è Marisa Coulter, ma è il desiderio di alcuni uomini di voler imporre sugli altri il proprio volere non considerando gli altri come essere pensanti e capaci di decisioni, ma solo come semplici oggetti da assoggettare per eliminare la paura di essere contraddetti. Lyra, ultima speranza di un mondo, suddito del tiranno dell'ipocrisia del Magisterium, è preda, vittima, amica di tante situazioni, di tanti personaggi, di tante emozioni. In questo suo lungo incredibile viaggio, capirà cosa davvero conta nella vita, cosa davvero è importante, e cosa davvero dovrà fare per poter crescere. La pura di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, la voglia di innovazione, la gioia di aver trovato nell'amico caro, negli alleati, una fnuova forza che le permetterà di essere più matura, intelligente, astuta; la speranza di poter raggiungere un obbiettivo, la caparbietà di realizzare uno scopo e aspettative, sono così forti in lei, da saper dominare la paura e poi sconfiggerla. Tutto è cornice, gli orsi, streghe, pirati volanti, per Lyra. Un mondo nuovo le si presenta, e lei non vede l'ora di conoscerlo, affrontarlo, amarlo. Un mondo in cui ogni essere umano ha con se un deamon, che rappresenta l'essere, l'anima in tutte le sue forme, e che senza di esso un uomo sarebbe perduto. E Lyra combatterà, per poter salvare questa priorità: saper essere, voler essere ciò che si è.
E' un fantasy come si deve, senza nè arte nè parte, fatto bene, non si disfa in pacchiani giochi con effetti speciali, che sono davvero essenziali ma non per questo usati a sproposito, e sopratutto a differenza di molti altri fantasy che si sono visti in questi ultimi anni, ha sentimento, non sentimentalismo. Ha sentimento nel raccontare, nel far vedere, nel voler far capire.