Il vero problema di fondo è che il romanzo a fumetti (che leggo e rileggo dai primi anni 90) era eralmente corposo e pieno di sottotstorie, cha magari non avevano alcuna conseguenza sulla trama principale ma cmq rendervano meglio il quadro generale. Cito, ad esempio, la liason tra la dottoressa Delia Surridge e l ispettore Finch o il rapporto quasi incestuoso tra il Leader Adam Susan (e la sua umanizzazione tramite la sua voce fuori campo) e il computer Fato, che tutto regola e sorvrintende nell Inghilterra futura. Ma anche tutte le piccole storielle di mafiette tra i funzionari statali per lotte di potere intestino...e molto altro.
Tutto questo nel film npn c'è, anke perche, durata a parte, alla fine per un povero spettatore cinematografico (che spesso NON è la stessa pereona che usa parecchie ore della sua giornata per leggere un libro) poteva magari annoiare.
Moore aveva in testa Anarchia contro Fascismo, cn tutto il loro simbolismo, tutti i loro pro e contro, tutti i loro araldi. Nel film tutto cio si perde ma rimane un film
di gran lunga superiore alla media! Anche per molti espedianti gia usati nel fumetto omonimo, tipo mai svelare l'identita di V.
Pur avendo amato tantissimo il fumetto mi sn trovato non solo ad amare il film (uno dei pochissimi dove ho pianto in sala, se non l'unico) ma ad apprezzarne le scelte stilistiche e a preferirlo rispetto al fumetto; specie nel finale, dove il fumetto non lasciava certo grandi speranze ne per l'avvenire ne per i personaggi stessi: addiritura Evey prendeva il posto di V, dopo la sua morte tutta mascherata, facendo presupporre un eventuale sequel fumettistico!!!!arrrghhh!! (vi immaginate se l avessero trasposta al cine? sarebbe stata la rovina del progetto: la serializzazione commerciale.
Ripeto, per chi non lo avesse capito
per molti versi ho apprezzato molto di piu il film: è piu lineare, piu logico, meno dispersivo, ha un finale piu incisivo ed è continuamente in crescendo. Nel fumetto mi paicevano tutti i discorsi che facevano, le sottotrame, le origini di V con la sua fissa per i fertilizzanti in cella con cuii faceva strani disegni...però ammetto che nel film, FORSE, tutto cio non avrebbe funzionato. E infatti secondo me, il film è Perfetto così com'è.
Una menzione speciale devo dare a Hugo Weaving, l'agente SMith di Matrix, per la sua difficilissima interpretazione sotto la maschera (guardatevelo in lingua originale e poi ditemi della sua voce...) e anche al suo doppiatore: il grande attore di teatro Gabriele Lavia.