Una pura formalità, Giuseppe Tornatore 1994

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Storia di un incubo in forma di interrogatorio al quale lo scrittore Onoff (G. Depardieu), apparentemente in preda all'amnesia, è sottoposto da parte di un commissario di polizia (R. Polanski). Fin dal titolo il 4° film di Tornatore è sotto il segno dell'ambiguità: oltre al suo significato di gergo burocratico-poliziesco, potrebbe essere letto come un esercizio di pura forma, ossia di stile, che mette in discussione lo statuto di credibilità delle immagini: qual è il confine tra fantasia e realtà? tra falso e vero? Allucinato dramma notturno di nordico onirismo, giocato sulla corda pazza dell'assurdo, è un film da prendere o lasciare, senza vie di mezzo. Chi prende ne gusterà la sagacia della costruzione, l'alta tenuta figurativa e sonora (fotografia di Blasco Giurato, musiche di Ennio Morricone), l'ammirevole concertazione degli attori: oltre a Depardieu e Polanski (doppiati da Corrado Pani e Leo Gullotta), c'è un incisivo S. Rubini come poliziotto che verbalizza.

Una vera perla questo film di Tornatore, ricco di continui colpi di scena che mi hanno tenuto incollato allo schermo. mi ha veramente divertito seguire questi due grandi attori alle prese con una situazione sempre più inbarazzante e assurda, che però nn cade mai di stile e di intensità. G.Depardieu un attore come si dice con la A maiuscola, capace di interpretare i ruoli più disparati senza mai far dubitare lo spettatore della sua autenticità, mentre il grande Roman Polanski perfetto in una parte cucita apposta per lui.



un'altro gran bel film di un regista che io apprezzo moltissimo e che vanta una filmografia di tutto rispetto per varietà e stile, credo inoltre che i suoi film siano giustamente apprezzabili anche nel resto del mondo

Non sapendo niente del film quando mi hanno proposto di vederlo, mi aspettavo un film simile a Nuovo Cinema Paradiso e sono rimasta delusa, come pure tutti i miei amici che hanno visto il film insieme a me.
Mi sentivo prigioniera dell'atmosfera del film, ma in senso negativo, perché non vedevo l'ora che finisse.
Ho comunque resistito pensando che all'intervallo sarei andata a prendermi un caffè, sperando che il film mi dicesse qualcosa, ma così non è stato. Invece dell'intervallo è arrivata la fine del film, accolta con un sospiro di sollievo.
Forse è solo perché non sono riuscita a coglierne il messaggio, ma lo posso considerare uno dei più brutti film che abbia mai visto

Baci baci

Ilaria Cole