Fast Food Nation (2006), Richard Linklater

Fast Food Nation





Duro film di denuncia anti-fast food



TRAILER

Un film di Richard Linklater con Wilmer Valderrama, Esai Morales, Luis Guzmán, Catalina Sandino Moreno, Greg Kinnear, Avril Lavigne, Lou Taylor Pucci, Paul Dano, Kris Kristofferson, Ana Claudia Talancón, Patricia Arquette, Ashley Johnson, Bobby Cannavale, Ethan Hawke. Genere Drammatico produzione USA, Gran Bretagna, 2006 Durata 116 minuti circa.

Dal romanzo di Eric Schlosser.
L'universo dei mattatoi e del marketing alimentare attraverso tre storie che si intrecciano e che mostrano le conseguenze sociali e per la salute dell'industria fast food, una vibrante denuncia contro lo sfruttamento degli immigrati clandestini e le inammissibili condizioni igieniche delle catene alimentari.

Stasera credo che andrò a vedere questo film di Linklater sulle catene di Fast Food, lo aspetto da un bel pò

Edited by MetalAngel - 14/6/2009, 18:58

Sono sempre stata anti-fast food e aspetto di vedere questo film da un bel po' anche io.

Il film di Linklater affronta il problema del marketing alimentare sollevando questioni che non riguardano solamente l'industria dei fast-food, ma purtroppo tutta l'industria alimentare, facendoci temere per la nostra salute ed illustrando l'enorme spreco operato dal personale dei mattatoi, nel film nemmeno addestrato per compiere quel tipo di lavoro. Se la pellicola risulta forse un pò blanda nella denuncia legata al marketing dei panini e alle condizioni igieniche delle catene di fast-food (cose che comunque potrebbero succedere in qualsiasi ristorante); risulta sicuramente più incisiva quando parla dello sfruttamento di immigrati messicani clandestini che spesso rimangono mutilati o devono cedere a ricatti di tipo sessuale per trovare lavoro. Commovente la scena finale ambientata nel mattatoio.
Buono il cast, pieno di attori celebri come Ethan Hawke, Bruce Willis, Patricia Arquette, ma ottimi anche i giovani: su tutti la (sempre) brava Catalina Sandino Moreno.

Lo andrò a vedere questa settimana

Fast Food Nation è un film che ho apprezzato molto nonostante non sia appassionata dei documentari o simili. Linklater confeziona un film denuncia di fast food e sfruttamento di operai immigrati che non vengono per nulla tutelati nè addestrati a svolgere compiti importanti quali il macello di bovini.
Mi è piaciuta la scelta del regista di intrecciare i destini di diverse persone coinvolte nella vicenda.
Due scene importanti sono il mezzo monologo di Bruce Willis che mi ha fatta sbellicare dalle risate e la scena finale nel macello che si contrappone in modo paradossale per la sua crudezza.
Nota strettamente personale: sono proprio contenta di non aver mai mangiato hamburger dei fast food

A me i documenatari piacciono, ma non li concepisco al cinema, e prima di decidermi a vederlo ci ho messo un bel po'. In ogni caso l'ho apprezzato molto.
I fast-food sono l'ultimo anello della catena, la denuncia è contro tutto il sistema che ci sta dietro, compreso lo sfruttamento dei lavoratori stranieri. Anche lo stabilimento rischia di essere chiuso se non è produttivo, quindi non c'è tempo per addestrare adeguatamente gli operai e la quantità viene privilegiata sulla qualità.
Anche a me ha fatto morire il discorso di Bruce Willis Anche le espressioni di Greg Kinnear sono uno spasso
La scena finale mi ha colpita molto, non riuscivo a togliermela dalla testa. E di solito non sono molto impressionabile.
Nei fast-food mi è capitato di andarci, non ultimamente però, preferendo pizze e primi ai panini. Credo che chiunque veda questo film li eviti per un bel pezzo.

Baci baci

Ilaria Cole

Io dico che Bruce non recitava.
Gli hanno fatto vedere il resto del film, gli hanno chiesto "cosa ne pensi?" e hanno filmato la risposta.

Sono d'accordo con voi, bel film di denuncia impreziosito da molti volti famosi. Le cose raccontate non sono per nulla esagerate, anche qui da noi in stabilimenti del genere accadono cose simili (magari non a quei livelli), visti i racconti di mia madre quello che vedevo scorrere nel film mi è sembrato fin troppo tristemente vero.