Il matrimonio di Tuya, Wang Quanan

Il matrimonio di Tuya
(Tuya de hun shi)
Un film di Wang Quanan. Con Yu Nan. Genere Drammatico, colore, 96 minuti. Produzione Cina 2006.



Vincitore dell'Orso d'oro al Festival di Berlino, Il matrimonio di Tuya narra la storia di una giovane donna (Tuya appunto) che vive in Mongolia con il marito, semi - paralizzato in seguito ad un incidente, e i due figli.
Tuya (interpretata da una bravissima Yu Nan)è una donna forte e indipendente che decide di occuparsi da sola della casa, dell'allevamento e della sua famiglia. Ma arriva il giorno in cui, a causa di una lesione alla schiena, la ragazza non potrà più sobbarcarsi troppa fatica ed allora si arriverà all'unica soluzione possibile: divorziare dal marito e risposarsi, ma ad una condizione, ovvero che il nuovo marito accetti di prendersi cura anche dell'ex-marito di Tuya. I pretendenti cominciano a susseguirsi, ma nessuno sembra andare bene, fino a quando non ci accorgiamo che Tuya è innamorata da tempo, ricambiata, di un suo amico.
Il proseguire della narrazione ci mostra gli eventi che conducono all'avvenimento principale del film, il matrimonio appunto, attorno a cui tutto ruota. Il film è anche un'interessante documento sociale, in quanto ci mostra una realtà diversa e lontana dalla nostra, in bilico tra tradizioni e modernità.

L'ho visto un po' prevenuta, nel senso che pensavo che facesse dormire. Invece non è stato così. E' stato un'interessante finestra su un mondo lontano dal nostro anni luce, sia dal punto di vista sociale che puramente paesaggistico, ma non mi ha entusiasmato. Non ne sono rimasta coinvolta, ero più che mai una semplice spettatrice.
Ho pensato che se quello era il film che aveva vinto l'Orso d'Oro, chissà gli altri.

Baci baci

Ilaria Cole

Il fatto che non abbia coinvolto te non significa che non possa coinvolgere qualcun'altro.

Infatti ... io ho parlato solo per me. Il mio amico con cui ho visto il film invece è uscito dal cinema pieno di entusiasmo, per i colori, i paesaggi (quelli piacevano anche a me) e persino per le pashmine che la protagonista si metteva in testa

Baci baci

Ilaria Cole