Fino all'ultimo respiro, di Jean-Luc Godard (1960)

Fino all'ultimo respiro
(A bout de souffle)



Un film di Jean-Luc Godard.

Con Jean-Paul Belmondo, Roger Hanin, Jean Seberg.

Genere Drammatico

b/n

87 minuti.

Produzione Francia 1960.

Michel Poiccard, ladro d'automobili, uccide un motociclista della polizia stradale che lo inseguiva per un sorpasso proibito. Tornato a Parigi, ritrova Patrizia, un'amichetta americana di cui s'era innamorato. Intanto la polizia, che l'ha identificato, lo ricerca. Opera prima di J.-L. Godard, questo film sul disordine del nostro tempo divenne il manifesto della Nouvelle Vague e, insieme con Hiroshima mon amour (1959) di Alain Resnais, contribuì alla trasformazione linguistica del cinema negli anni '60, sfidando le regole canoniche della grammatica e della sintassi tradizionali. L'anarchismo di cui fu accusato (o per il quale fu esaltato) è più formale che contenutistico: nelle peripezie dell'insolente J.-P. Belmondo che fa il duro, imitando Humphrey Bogart, si nasconde molta tenerezza.


(dal Morandini 2007 di Laura, Luisa e Morando Morandini)

Non si può parlare di Nouvelle Vague senza citare questo film.
L'urlo "New York Herald Tribune" di Isabelle in "The Dreamers" è una citazione da questo film.

devo dire che questo è un film assolutamente geniale,uno dei miei preferiti e sicuramente uno dei film più importanti del dopoguerra.Godard rompe definitivamente con alcuni stilemi del cinema classico precedente(i continui riferimenti culturali e al cinema,raccordi di sguardo delle posizioni a volte inesistenti,annullamento del campo- controcampo e della legge dei 180° .....)
Gli attori sono fantastici e ovviamente si sente moltissimo la mano del regista..non a caso a breve nascerà il vero cinema d'autore