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| RECENSIONE DEL FILM : QUANDO ALICE RUPPE LO SPECCHIO
Titolo originale: Quando Alice Ruppe Lo Specchio
Produzione: Italia
Durata: 1 h 31 min
Genere: Horror
Regia: Lucio Fulci
Uscita: 1988
Attori principali: Brett Halsey, Sacha Darwin, Pier Luigi Conti, Zora Ulla Keslerova, Ria De Simone
Recensione
Quando Alice Ruppe Lo Specchio fa parte della serie destinata alla televisione ‘Lucio Fulci Presenta’ e che non è mai andata in onda per via dei contenuti troppo splatter ed espliciti. Questo film, come tutti gli altri della serie, è stato pubblicato dalla Azo Film nel 2000-2001 dopo la morte di Fulci.
Il protagonista è Lester Person, un uomo solitario che ama la musica classica ed in particolare il valzer. E sarà proprio lui ad iniziare una serie di omicidi di donne vedove di cui si farà una rigorosa scorpacciata.. tutte donne brutte ma dal portafoglio ben pieno : infatti Lester attirerà le sue vittime da annunci su giornali, si conquisterà la loro fiducia e l’intestazione dei propri beni per poi ucciderle e prendersi tutto il loro denaro. Lester è in costante bisogno di soldi perché è uno scommettitore dipendente, che purtroppo vince di rado ed è costretto ad indebitarsi con terzi.
Uno degli ultimi film di Fulci, datato 1988 che fa divertire lo spettatore in diverse occasioni presentandogli situazioni imbarazzanti ma anche atroci. Infatti Fulci contrappone una sottile ironia ad omicidi brutali che creano un’ atmosfera sadica nella quale fare a pezzi una donna con una motosega, metterle la testa nel forno o fracassarle il cranio a bastonate diventa una divertente consuetudine. Il tutto condito con una naturalezza unica e con tanto di valzer di sottofondo.
Numerose però sono le parti noiose e piatte del film ( specialmente quelle centrali )… che si ripete numerose volte quasi Fulci voglia allungare la brodaglia per non arrivare troppo presto alla fine. La sceneggiatura non è un granchè a parte il grande finale ben ideato e espresso. Il film nel complesso non è malaccio, basti pensare poi che ha avuto un budget bassissimo, che si può denotare dagli effetti speciali un po’ tralasciati e a volte ridicoli. Ma anche questo aspetto leggermente trash rende tutti gli omicidi più malsani e grezzi che infondono allo spettatore un notevole carico di perversione.
L’attacco della pellicola è piuttosto duro. Un signore di mezza età ( Lester ) si prepara e si gusta un filetto di carne.. che poi il regista ci mostrerà essere un pezzo di carne estratto dalla coscia di una donna stesa in un lettino da obitorio. Lester in seguito la farà a pezzi con una motosega e ne farà cibare le carni anche dai suoi gatti. Un inizio che fa capire subito allo spettatore che il regista non risparmia proprio niente, e di fatto assistiamo come ho citato prima ad un altro orrendo omicidio nel quale Lester infila la testa di una delle sue vittime in un forno…un omaggio a Joe D’amato e al suo Rosso Sangue.
Il film è giocato poi su due generi che si potrebbero definire fanta-splatter, perché vediamo lo sdoppiamento della personalità di un killer che vorrebbe essere fermato, con tanto di frase a fine film della sua coscienza ‘‘Il tuo treno è arrivato all’ultima stazione, Lester. E’ il momento di dire addio’’ e le sequenze decisamente splatter. Perciò l’unione di due generi che Fulci amava molto, e che amava rappresentare in quel periodo.
In conclusione una pellicola sottotono per un regista come Fulci che ci ha saputo regalare film ben più maestosi e ‘Quando Alice Ruppe Lo Specchio’ alla fine si può ricordare per alcune scene splatter e i modesti effetti speciali tipici di questo regista.
Il cineasta decise di dare questo nome al film, che però non centra niente con esso ma è di una derivazione letteraria ‘Se alice rompesse lo specchio, tutti gli incubi le salterebbero addosso’ scritta da Virginia Woolf nelle ‘Conversazioni’. Fulci quindi decise questo titolo per dire che Alice ha rotto lo specchio e che ora gli incubi vagano liberi.
Voto: 5 |
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anche se la copertina e il titolo sono davvero fantastici!
