Flags of Our Fathers, di Clint Eastwood

da http://it.movies.yahoo.com/

Cast
Ryan Phillippe, Adam Beach, Jesse Bradford, Jamie Bell, Joseph Cross, Paul Walker, Barry Pepper, Matt Huffman


Veramente stupendo. Ottima la regia di Eastwood che salta dalle scene sull'isola a quelle della campagna "pubblicitaria" dei tre superstiti in giro per gli USA, a quelle nel presete, con il figlio del marinaio infermiere che intervista alcuni reduci. Un film che riesce a rendere tutto: l'atmosfera che respiravano i soldati sul fronte, come era vista la guerra dai civili, gli interessi che c'erano (ci sono) dietro, i sentimenti dei protagonisti. Il tutto senza essere troppo pesante nè scadere nella retorica. Già Eastwood aveva dimostrato di essere un bravo regista ma qua è eccezionale, non vedo l'ora di vedere Letters from Iwo Jima! Bravissimi gli attori, soprattutto Ryan Phillippe e Adam Beach, l'attore che interpreta il pellerossa Ira.

Non so, sarà sicuramente un film fatto bene ma se devo essere sincera non ho tutta questa voglia di vederlo, sarà che non sono un'appassionata di questo genere...

Guardate io parlo da non appassionato di Eastwood ma abbastanza appassionato di storia e mi è piaciuto molto, il trailer lasciava perplesso pure me ma mi sono ricreduto

Scusate, ma qua stiamo parlando di un film di Eastwood, non di un regista qualsiasi. Se ci si definisce appassionati di cinema, ci sono film imprescindibili da vedere, anche se il genere non è il nostro preferito.

Tornando al topic, si tratta di un film molto bello, ma non un capolavoro. Ci sono numerosi flashback e cambi di prospettiva della vicenda dal punto di vista dei vari personaggi, quindi per qualcuno potrebbe risultare difficile da seguire (per me non è stato così). Ho gradito molto il modo in cui è stata narrata la storia che ruota attorno alla celebre fotografia e le reazioni differenti dei tre protagonisti all'esperienza della guerra.

Io sono appassionata sia di storia che di film di guerra e anche a me è piaciuto. Non solo non si scade nella retorica, ma viene anche presa in giro. Questo è evidentissimo nel "tour promozionale" dei tre soldati superstiti. Oltre a promuovere l'acquisto dei titoli di guerra, devono sottostare a ridicoli cerimoniali, durante i quali ricordano quello che hanno vissuto. I continui flashback sottolineano ancora di più l'assurdità di quello che si trovano a fare.
Al dibattito che ha fatto seguito alla proiezione si è parlato di come la guerra si possa trasformare in un fenomeno mediatico. Vedendo la foto dei soldati che alzavano la bandiera il popolo americano ha ripreso fiducia e ha cominciato a credere che avrebbero vinto la guerra.
Mi ha colpito molto il fatto che il film sembri quasi in bianco e nero e che risalti solo l'arancio delle fiamme e delle esplosioni. Suggestivo il particolare della salsa di fragole sul gelato, che ricorda il sangue.
Qualcuno aveva fatto notare che americani e giapponesi erano quasi irriconoscibili. Effettivamente è vero, coi volti sporchi di fuliggine era difficile. Io li riconoscevo dagli elmetti (i giapponesi lo portano con una specie di rete), ma non semore ci riuscivo.

Baci baci

Ilaria Cole