Re per una notte, Martin Scorsese (1983)

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CameraObscura
view post Posted on 9/9/2006, 17:46 by: CameraObscura
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Regia: Martin Scorsese

Sceneggiatura: Paul D. Zimmerman

Personaggi e interpreti:
Rupert Pupkin (Robert De Niro)
Jerry Lewis (Jerry Langford)
Sandra Bernhard (Masha)
Liza Minnelli (se stessa)

Trama: Rupert Pupkin, aspirante divo, passa la sua vita a preparare spettacoli che sogna di poter interpretare, prima o poi, alla televisione. Un giorno riesce a salire sulla macchina del suo idolo, Jerry Langford, chiedendogli di poter partecipare al suo show. Langford, per liberarsene, lo invita a telefonargli in ufficio. Da questo momento, per Rupert, è tutto fatto, e comincia così il suo assedio a Langford...

"Meglio re per una notte che buffone per tutta la vita", e' questa la filosofia di Rupert Pupkin, trentaquattrenne in cerca di successo e affermazione, che, da un incontro estemporaneo con Jerry Langford, suo comico preferito, mette su un teatrino dell'assurdo in cui immagina di essere un comico d'assalto. Assistiamo ai suoi deliri lucidi, ai suoi monologhi surreali (lo vediamo nella sua camera mentre simula un incontro con Langford o parlare davanti ad una pseudo-platea in delirio, in realta' uno sfondo di cartone), alla sua isteria, alla sua folle maniacalita' (e' capoce di stare seduto per ore ed ore nella reception dello studio di management di Jerry Langford, nella vana attesa di incontrarlo per un provino), rimanendo spiazzati dalla sua testardaggine. Rupert Pupkin e' uno che vuole sfondare nel mondo dello spettacolo ed e' disposto a tutto pur di “arrivare”. Infatti, dopo l'ennesimo rifiuto da parte della segretaria a concedergli un provino e al trattamento di Jerry, annoiato dall'insistenza di Rupert, che si intrufola in casa sua per convincerlo a farlo entrare nel suo show, Pupkin, con l'aiuto dell'amica mitomane Masha, innamorata follemente del comico, rapisce Langford, minacciando la produzione del Jerry Langford Show di uccidere l'attore, qualora non gli venga concesso di parteciparvi. Alla fine il piano avra' i suoi esiti positivi: Rupert avra' il suo momento di celebrita', riuscendo a partecipare allo show e a riscattarsi davanti alla donna che ama, ma verra' incastrato dalla polizia, che lo arrestera'. Il “caso Pupkin”, pero', avra' la sua risonanza. Tutta la stampa parlera' di lui e, una volta uscito di prigione, riuscira' a calcare le scene, grazie anche alla pubblicazione della sua autobiografia, divenuta, nel frattempo, un vero e proprio best seller. Con questo film, Martin Scorsese indaga sui meccanismi di fascinazione della televisione, sul suo potere di rendere gli spettatori “schiavi” dello show business, di soggiogarli, di anestetizzarli e di creare in loro false aspettative. La televisione dispensa popolarita' a tutti. Il regista, poi, gioca molto sugli strani meccanismi del caso: all'inizio Rupert Pupkin e' un individuo qualunque, nessuno o quasi sembra badare al suo nome "impegnativo"("A lei questo nome non dira' nulla, ma a me dice molto"), anzi tutti sembrano fare apposta a pronunciarlo erroneamente (la receptionist, la segretaria di Langford), salvo poi essere sulla bocca di tutti, dopo essere stato scarcerato (nella scena finale il presentatore ripete piu' volte il suo nome, quasi a farlo capire bene). Robert De Niro ci offre una performance strabiliante, la veste comica e'perfettamente calzante, con dei numeri davvero superbi (i monologhi allucinati, le schermaglie con la mamma, la scena del rapimento con quell'improbabile mascheramento che, lungi dal rendere irriconoscibile Rupert, lo fa notare ancora di piu'). Jerry Lewis nei (quasi) panni di se stesso e' molto efficace e incredibilmente bravo in un genere che non ha mai frequentato. Un plauso, infine, va a Sandra Bernhard, irresistibile mitomane. :woot:

Voto: 10



 
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