|
|
| 
Cast: Sibel Kekilli, Güven Kyraç, Catrin Striebeck, Birol Ünel
Trama: Sibel – giovane, bella e come Cahit, turco-tedesca, ama troppo la vita per essere una brava ragazza musulmana. Per sfuggire alla prigionia impostale dalla sua famiglia, chiede a Cahit di sposarla. Riluttante, questi alla fine accetta. Forse per salvarla, o forse solo per fare una cosa che abbia senso nella sua vita. I due giovani iniziano a vivere insieme, sotto lo stesso tetto, ma a parte questo, c’è poco che li unisca.
La sposa turca è un film che racconta la desolazione di due individui, che, sebbene diversi tra loro, trovano, grazie all'appoggio reciproco, la forza di sopravvivere alle ben poco confortanti situazioni in cui si trovano immersi. Lei, Sibel, è una giovane donna musulmana che ha dentro di sè una grande voglia di ribellarsi alle pesanti imposizioni dei genitori (il padre arcigno vuole che sposi un musulmano e che porti avanti le tradizioni della sua famiglia); Cahit è un uomo depresso e alcolizzato, che non ha più stimoli. Entrambi tentano il suicidio e s'incontrano proprio nell'ospedale psichiatrico che li ha in cura. Si frequentano. Cominciano ad entrare in comunicazione. All'inizio si odiano, ma poi riescono a trovare un equilibrio comune.
Interessante questo film del giovane cineasta tedesco di origini turche che ha vinto l'Orso d'Oro al Festival di Berlino 2004. Un'ottima riflessione sui disagi e le grandi difficoltà (culturali e non) che si trovano ad affrontare gli immigrati turchi in Germania. Akin narra il tutto con grande sensibilità ed è anche parecchio innovatore (il film sembra strutturato come una canzone rock). Un film che viaggia veloce e fa riflettere, non solo sulle succitate condizioni di vita degli immigrati, ma anche e soprattutto sulle varie fasi dell'amore.
Bellissimo dramma dalle tinte forti: sono uscita dalla sala estasiata! 
|
| | |
