Il profeta, di Jacques Audiard

Il profeta

tratto da http://filmup.leonardo.it/



Titolo originale: Un prophète
Nazione: Francia
Anno: 2009
Genere: Drammatico
Durata: 150'
Regia: Jacques Audiard
Sito ufficiale:


Cast: Alaa Oumouzoune, Niels Arestrup, Gilles Cohen, Adel Bencherif, Tahar Rahim, Salem Kali, Niels Arestrup, Reda Kateb, Sonia Hell, Jean-Philippe Ricci
Produzione: Chic Films, BIM Distribuzione, Why Not Productions
Distribuzione: Bim
Data di uscita: Cannes 2009
19 Marzo 2010 (cinema)

Trama:
Entrato in carcere all'età di 19 anni, senza nessun avere, Malik El Djebena, inizia a tessere una fitta rete di amicizie e traffici, che lo porteranno, nel momento in cui esce di prigione dopo sei anni, ad essere a capo di un impero...





Ciao!
mi è capitato di leggere proprio oggi un articolo relativo a Il Profeta di Audiard, prossimo candidato agli oscar come miglior film straniero. E' un film che ha fatto incetta di premi già ai Cesar.
In rete non c'è ancora molto, a parte un trailer davvero molto figo, accompagnato da una bellissima sountrack di Turner Cody.
La storia è quella di Malik, condannato a sei anni di carcere. Non sa né leggere né scrivere. In prigione, Malik sembra più giovane e fragile rispetto agli altri detenuti. Preso di mira dal leader della gang corsa che spadroneggia nel carcere, Malik è costretto a svolgere numerose “missioni”, che però lo fortificheranno e gli meriteranno la fiducia del boss. Ma Malik è coraggioso e impara alla svelta, e non esiterà a mettere a punto un suo piano segreto.

L'atmosfera è a metà tra la suspense di Prison break e l'action game stile GTA o Manhunt.
Secondo me sarà un successone. Voi che ne pensate?

un bacio Elisa



Edited by MetalAngel - 13/2/2010, 11:18

Ciao Elisa benvenuta sul forum!

Ho aggiunto al tuo post la scheda del film

Davvero molto molto molto bello, uno dei migliori film che ho visto quest'anno, l'atmosfera è tesa e ultrarealistica. Consiglio inoltre di vederlo in lingua originale così si possono apprezzare le differenze linguistiche tra corsi e arabi.

Finalmente sono riuscito a vederlo, e in effetti è uno dei migliori film dell'ultimo periodo.
Racconta la realtà carceraria e il modo in cui essa può trasformare uno sbandato in un vero criminale in modo credibile ed asciutto, senza retorica moralistica nè compiacimento per la violenza.
Ho apprezzato molto la metamorfosi del protagonista )che ricorda quella di Michael Corleone nel Padrino) e la parallela decadenza del vecchio boss corso (che in molte scene mi ha ricordato Frank Costello di The Departed).
Recuperatelo e non fatevi impressionare dalla durata, ne vale davvero la pena.