| Perfettamente d'accordo con gli utenti Visitor Q e TABR15. Molto in disaccordo con i restanti che lo hanno giudicato uno scandalo, pesante e noioso.
E' stato un errore pubblicizzare antichrist al cinema, soprattutto sottolineandolo come film horror. Io mi sono ritrovata in una sala pieno di ragazzetti che cercavano il brivido di un horror-splatter, e quando si son trovati davanti un horror psicologico, se così possiamo chiamarlo, non hanno capito bene cosa ci facevano lì e perchè hanno pagato per vedere quel film così atroce per loro. Così come è stato un danno portare con me un'amica che capisce di cinema tanto quanto io ne capisco di calcio. Mi sta ancora odiando e maledicendo.
Questo non è un film. E' IL film. Molto importante il fattore Von Trier. Direi decisivo. Antichrist è coerente con tutta la filmografia del regista, e questo non dovrebbe sorprendere nessuno. Proprio secondo questa regola "il pene di Defoe che entra nella vagina della Gainsbourg per i soliti noti sarà la prima di una serie di provocazioni che servono a shockare lo spettatore, ottenendo solo l’effetto d’irritare, e per gli altri soliti noti sarà forse solo la purezza di un pene che entra in una vagina".
Come tutto il resto del film, giusto per cominciare a citare qualcosa. L'ho trovato talmente poetico da risultare commovente, per questo non ho digerito affatto la solita reazione del solito pubblico al solito cinema di von Trier. Imbarazzi e disagi, risatine isteriche e battutine. Tutto questo rituale ha rovinato quanto di perfetto c'era in quelle immagini, in quella fotografia satura di emozioni, ed in quella musica combinata perfettamente alla crudeltà della realtà del film, forse addirittura chiave dello stesso. Personalmente ho trovato superficiale e da profani la critica del film, giudicato di una perversione gratuita, e da altri addirittura privo di significati. E dire superficiale è un eufemismo. Direi quasi blasfemo, se posso azzardare una crudeltà da cinefila. Antichrist è un'allegoria. Ogni cosa rimanda a qualcos'altro. Nulla è gratuito. Antichrist è una lenta processione attraverso il senso di colpa, passando per le relazioni di coppia, il sesso e l’erotismo e, soprattutto, il significato e la presenza del Male, quella malvagità che risiede in fondo all’animo di ogni essere umano e che è “captivitas” nel senso proprio di “prigionia”, una specie di gabbia che intrappola l’uomo privandolo della sua umanità, una malvagità con la quale niente di ciò che definiremmo terribile può competere. L'uomo, che è vittima e carnefice di se stesso. L'unica cosa che ho trovato "criticabile" è stata la scelta del doppiaggio italiano, che rende lei melensa e lamentosa e lui serafico e spento. Per questo ritengo sterili le polemiche sulle sequenze esplicite di sesso, sull’automutilazione o sulla tortura, specialmente quando provengono da gente che poi incensa film come Hostel, film nei quali, nella migliore tradizione, la violenza è sempre fine a sé stessa, e non significa alcunché se non quello che, banalmente, è.
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