The Wrestler, di Darren Aronofsky

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MetalAngel
view post Posted on 15/9/2008, 10:05




The Wrestler

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tratto da http://filmup.leonardo.it/

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Titolo originale: The Wrestler
Nazione: U.S.A.
Anno: 2008
Genere: Azione
Durata: 105'
Regia: Darren Aronofsky
Sito ufficiale: www.thewrestlermovie.com/index.html


Cast: Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Judah Friedlander, Ajay Naidu, Mark Margolis, Ashley Springer, Anna-Karin Eskilsson, Giovanni Roselli, Angelina Aucello
Produzione: Protozoa Pictures, Saturn Films
Distribuzione: Lucky red
Data di uscita: Venezia 2008
06 Marzo 2009 (cinema)

Trama:
Randy "The Ram" Robinson (Mickey Rourke) era un wrestler professionista di rinomata fama alla fine degli anni 80’. Vent’anni dopo tira avanti esibendosi per i fans del duro wrestling nelle palestre dei licei e nelle comunità del New Jersey. Allontanatosi dalla figlia (Evan Rachel Wood), incapace di sostenere un vero rapporto, Randy vive per il brivido dello show, per l’adrenalina del combattimento e per l’adorazione dei fans che gli rimangono. Colto da un infarto durante un combattimento, il dottore gli dice di eliminare gli steroidi e di sospendere i combattimenti di wrestling. Costretto a lasciare lo show-business, Randy comincia a riflettere sulla sua vita. Prova a riallacciare i rapporti con sua figlia e inizia una relazione con una spogliarellista (Marisa Tomei) ormai non più giovanissima. Per un periodo le cose funzionano; tuttavia il richiamo della ribalta è troppo forte per lui e Randy si cimenta ancora una volta nel combattimento sul ring.


Edited by Blacksnow - 21/7/2009, 19:22
 
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AkiraEffect
view post Posted on 15/9/2008, 21:29




Mi ispira molto e non solo perchè ha vinto a Venezia, Aronofsky mi piace molto come regista.
 
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giovamix86
view post Posted on 27/11/2008, 21:35




Qui Mickey Rourke fa la sua migliore interpretazione della carriera.

Credibilissimo nel suo ruolo, il film entra dentro un personaggio afflitto dal progredire del tempo, della gloria, e ora anche dalla crisi della sua famiglia.

Per una volta l'attore toglie la maschera e mostra al pubblico una debolezza che, forse, il suo personaggio riprende da se stesso.

La trama è bella, la sceneggiatura è magica e ricca di vita.

un piccolo capolavoro, ma adesso il vecchio Mickey deve tornare tra i grandi.
 
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MetalAngel
view post Posted on 2/3/2009, 12:48




Ho aggiornato il topic con locandina e trama.
Chi andrà a vederlo?
 
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*His Infernal Majesty*
view post Posted on 2/3/2009, 21:45




CITAZIONE (giovamix86 @ 27/11/2008, 21:35)
Qui Mickey Rourke fa la sua migliore interpretazione della carriera.

Credibilissimo nel suo ruolo, il film entra dentro un personaggio afflitto dal progredire del tempo, della gloria, e ora anche dalla crisi della sua famiglia.

Per una volta l'attore toglie la maschera e mostra al pubblico una debolezza che, forse, il suo personaggio riprende da se stesso.

La trama è bella, la sceneggiatura è magica e ricca di vita.

un piccolo capolavoro, ma adesso il vecchio Mickey deve tornare tra i grandi.

Scusa, ma il film ancora deve uscire... Tu l'hai già visto?

CITAZIONE (MetalAngel @ 2/3/2009, 12:48)
Ho aggiornato il topic con locandina e trama.
Chi andrà a vederlo?

Ah, io spero proprio di riuscire ad andare perchè adoro Aronofsky ed, eccetto Pi greco, i suoi film mi hanno emozionato tutti un bel po'. E poi questo film lo aspetto da parecchio tempo, indi per cui non vedo l'ora di vederlo.
 
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*His Infernal Majesty*
view post Posted on 6/3/2009, 20:26




Stasera vado a vederlo! Che bello, non vedo l'ora!
 
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*His Infernal Majesty*
view post Posted on 8/3/2009, 12:01




Gran bel film davvero, però da Aronofsky mi aspettavo qualcosa di più. A livello emotivo soprattutto, nel senso che non è che il film mi abbia emozionata granchè; è riuscito solo a farmi venire un gran mal di stomaco per via di scene veramente da volta-stomaco. :sick:
Ciò che m'è piaciuto è sicuramente l'interpretazione di Mickey Rourke, che si cala perfettamente nella parte e non a caso ha vinto un Golden Globe ed era stato candidato all'oscar (soffiatogli da Sean Penn); e anche la colonna sonora (Clint Mansell non delude) s'adatta molto bene al film.
Poi va beh, la storia si segue bene, non annoia e coinvolge, ma non a tal punto da lasciarti ciò che ti lascia ad esempio un Requiem for a dream o un The Fountain.
Ripeto: gran bel film, ma mi aspettavo di più da questo regista o semplicemente qualcosa di diverso.
Dimenticavo: è girato abbastanza con la telecamera a spalla, cosa che io odio profondamente. :alienff:
 
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boskoz
view post Posted on 13/3/2009, 02:44




CITAZIONE
Dimenticavo: è girato abbastanza con la telecamera a spalla, cosa che io odio profondamente

ALLELUJA! Qualcuno che lo ha detto! Credevo di averlo notato solo io! Eppure nessun critico in tv,ne in internet lo ha minimamente accennato,ma secondo me la regia di questo film è da manicomio!
Sono uscito dal cinema col mal di testa,il modo perfetto per rovinare un capolavoro.
Prendete ad esempio un altro gran film,che ne so, "Il miglio verde" ok?cosa abbiamo?
-Ottime interpretazioni degli attori
-Bella trama originale
-Emozioni,ma non d'amore (odio le love story)
-Film ben girato

Sono quelle cose che danno vita al tipico "bel film" stile hollywoodiano,da vedere e rivedere più volte nel corso degli anni...purtroppo ,personalissimo parere mio,ciò non accade con "The Wrestler" per colpa di una regia a dir poco penosa.
La scelta della telecamera a spalla è incomprensibile,scene confuse,mosse... sarebbe andato bene in un film-documentario...
Non sono l'unico a pensarla così,tanti miei amici o hanno visto il film su Pc o sono usciti dal cinema come me abbastanza scandalizzati.

Detto questo,dico che Rourke è un idolo, credibilissimo sia nelle parti calme che sotto le spoglie del wrestler, a me ha ricordato un misto tra "Triple H", cioè un bisonte biondo,e quel mezzo uomo di plastica che è "Hulk Hogan".

E anche la trama è bella,c'era il rischio che potesse essere banale come quei film stupidi che escono adesso sulle carriere di ballerina/cantante tipo "A time for dancing" e bla bla bla,tutti uguali, potevano fare "A time for wrestling" cioè la storia di un ragazzino che diventa wrestler e basta,invece il tutto è molto più elaborato,è una metafora della vita e della vecchiaia alla quale tutti dobbiamo arrivare...e fa anche delle riflessioni su come vivere la vita,tutto molto profondo...ma ripeto,bella trama, bravi attori ma per me capolavoro rovinato dall'orrendo modo in cui è stato girato.
 
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AkiraEffect
view post Posted on 15/3/2009, 12:25




Molto bello, davvero molto bello ed emozionante con un Mickey Rourke sensazionale. A me la camera a spalla non ha dato fastidio (però forse perlomeno nelle scene di lotta poteva risparmiarsela). Comunque mi è piaciuta davvero la storia e in particolare la veridicità dei personaggi e dei rapporti tra loro, sembra tutto molto (tristemente) reale. Non ho ancora visto Milk ma non mi spiego come Rourke non abbia vinto l'Oscar se non che stia sui c...ni all'academy, molto brave anche Marisa Tomei e Evan Rachel Wood.
 
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view post Posted on 18/3/2009, 14:26
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Sinceramente non mi interessa molto come è stato girato: io ho semplicemente adorato il film. Innanzitutto per chi come me ha una certa passione per il wrestling è un motivo di orgoglio: dipinge con cruda onestà il mondo di cui siamo appassionati, senza dare giudizi e senza bugie.
In secondo luogo Rourke è eccezionale, e anche Marisa Tomei è davvero brava. Eccellenti anche le musiche.
Infine ho trovato il film struggente, vero e appassionante, a tratti esaltante e per molti versi fonte per me di grande riflessione. In altre parole, un capolavoro.
La figura di Randy the Ram è indimenticabile e lo spessore del film, a mio avviso, non è neanche lontanamente paragonabile a quello de Il miglio verde, con buona pace delle inquadrature a spalla e di tutto il resto.
 
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Midnight
view post Posted on 18/3/2009, 20:49




Mi è piaciuto. Come tutti hanno avuto modo di notare, Mickey Rourke è perfetto in questo ruolo in quanto si tratta di una metafora della sua parabola di attore (metafora nemmeno troppo velata, alla fine anche i wrestler sono delle specie di attori/acrobati) e tutto il film è costruito intorno a lui.
La storia, tipicamente USA, del "loser" che non riesce ad adattarsi ad uno stile di vita normale e ritrova la sua vera dimensione solo nel contesto estremo a cui è abituato è stata raccontata molte volte sullo schermo (per fare un esempio azzardato citerei Taxi Driver, o anche Rambo), e questa non è certo la sua versione più potente ma ha un suo carattere soprattutto grazie al protagonista.
Un'altra cosa che ho apprezzato è la mancanza di quella patina di "bello artificiale" che spesso avvolge i film americani: qui i personaggi sono esteticamente credibili, gli ambienti sono sporchi e squallidi proprio come li si immagina nella realtà e il contesto è mostrato con un certo realismo.

Parentesi dovuta: la musica spacca. Sentire gi Accept in un film del 2009 mi ha reso felice come un bambino che dà fuoco alla scuola.
Per inciso, io e Randy "The Ram" Robinson avremmo molto da raccontarci in fatto di musica (il discorso su Cobain :lol: :lol: :lol: ).
 
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*His Infernal Majesty*
view post Posted on 30/3/2009, 14:31




CITAZIONE (Midnight @ 18/3/2009, 20:49)
Parentesi dovuta: la musica spacca.

Concordo pienamente! ;)
 
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ba-ba-ba
view post Posted on 9/9/2009, 08:17




CITAZIONE (boskoz @ 13/3/2009, 03:44)
-Ottime interpretazioni degli attori
-Bella trama originale
-Emozioni,ma non d'amore (odio le love story)
-Film ben girato

La telecamera a spalla si nota molto in alcune scene, c'è a chi da molto fastidio e chi manco se ne accorge. =)
Nel complesso questo film mi è piaciuto molto, un ottima interpretazione di Rourke, un film vivo, ricco di sentimenti profondi e ben trattato.
Una colonna sonora fantastica: dai Quiet Riot agli Scorpions, eppoi anche la canzone di Springsteen è colata perfettamente.
L'ho comprato anche in DVD. ve lo consiglio, non è un film leggero, anche per le situazioni trattate e le cose in ballo si tirano pochi sorrisi. ma in compenso il personaggio interpretato da Rourke è troppo simpatico =)...
voto 7 e mezzo
 
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Moon Scythe
view post Posted on 20/10/2009, 00:20




Occasus. Tutto scorre inconsapevolmente, senza un ordine o una spiegazione dei motivi che determinano una caduta dal Paradiso o, volendo, un rientro infuocato nell'atmosfera. Si respira a fatica per via dell'attrito che arroventa il corpo, sfrigolando nell'aria come un pensiero improvviso. The Wrestler è un'occasione per perdere il proprio organigramma, ossia un modo per condizionare un ruolo determinato. E la libertà consiste nel raccattare i propri resti sparsi da tempo sul selciato, accorgendosi troppo tardi che quei pezzi sono tutto ciò che rimane della vita. Aronofsky è riuscito a restituire l'emozione di un rientro dall'orbita, di un ritorno dagli alti gradi del successo alla monotona verità della routine e della solitudine. Il Paradiso non è soltanto una lenta costruzione semantica (nel senso che il Paradiso possiede un significato definitivo, immacolato, prodotto dai secoli e giunto sino a noi come una Terra percorsa da una a-verità consolatoria), ma è anche la costruzione artificiale di un mondo che non regge il confronto con la Storia. Montare la sua perenne stabilizzazione significa aderire ad un artificio: droghe, antidolorifici, wrestling, cinema. La pellicola che scorre e ci conduce all'epilogo già programmato da una Volontà, e che non possiamo modificare, non è solo un'azione di maquillage che si svolge davanti ai nostri occhi, ma è l’Accaduto, una necessità intrinseca al cinema. Ebbene ritengo che The Wrestler riesca a mostrare in parte il meccanismo, a proporre la visione dal basso per rimediare al presupposto di partenza: siamo in un film e nonostante la dittatura del regista-montatore (qui anche di Rourke) che impone un suo spazio e un suo tempo, possiamo anche sbarazzarci di questo film tramite la sua espulsione dal ring. Pertanto il ring che avvolge l'ex vita-paradiso di Randy è anche lo spazio entro il quale si forma un mondo, entro il quale si sviluppa una performance, anche se dolorosa, un gioco che in fondo si gioca per la fama (e per il denaro). Una volta abbandonato il ring ma ancora lacerato da tagli e punti metallici Randy sarà costretto a scoprire che il dolore e la solitudine non rientrano nel montaggio. Affettare la carne in un altro ring (l'ingresso di Randy accompagnato dall'urlo del pubblico evaporato al di là della porta a liste che separa lo spettacolo dal negozio-ricettacolo), anche se pericoloso, non comporta nessuna formazione, ma solo formalità (ad esempio il peso "giusto" del cibo sulla bilancia preteso con ostinazione dall'anziana signora). Pertanto la scoperta dell'ineluttabile ritorno al continuum spazio-temporale, con la macchina da presa che lo segue passo dopo passo, come per dissimulare un'assenza di tagli e suture (la vita non ha montaggio), rappresenta anche la delusione per l'assenza o la rarefazione di un montaggio rassicurante. Mentre nel gioco l'accordo è la base di una buona riuscita (i wrestler che si accordano sui colpi da dare e sulle cadute da fare), al di fuori di esso l'accordo è sottomesso alla casualità degli eventi, è il tramonto di ogni proposito. Inutile programmare una strategia senza quei mille metri di pellicola, inutile senza uno storyboard , ma con in tasca un semplice invito. Le cose non vanno al loro posto e Randy rientrerà nello spettacolo per chiudere con l'ultimo fotogramma che assorbe la luce.

Ortus. La nascita è nel flusso sinuoso del corpo di Cassidy (qui interpretata da una sensuale Marisa Tomei), nel suo contorcersi, ondeggiare, vibrare davanti allo sguardo impietrito. Cassidy è allo stesso tempo un corpo e l'anticorpo di Randy. Corpo perché porta in sé la nascita, la fecondità, la passione che cattura la vista, i due piercing sui capezzoli, due anellini, due ring assorbenti (a differenza del palcoscenico-ring del Wrestling che espelle corpi dal suo spazio). Anticorpo perché la pelle di Cassidy non è scolpita dalle ferite sanguinanti e dolorose, ma percorsa dall'inchiostro debole e accogliente dei tatuaggi. I punti essenziali per entrare nel ritmo incalzante di una storia d'amore (anche sui generis) erano tutti allineati sul banco, ma Aronofsky è riuscito a non farsi trascinare nelle affinità amatoriali dei due personaggi e nello sfregamento evidente dei due corpi, proponendo due simmetrie-asimmetriche (1), mostrando, attraverso le loro affinità, la loro differenza. Rinunciando ad una storia d'amore (e questo a prescindere da un happy end o da un epilogo tragico) Aronofsky preferisce non "far nascere" il classico rapporto d'amore che potremmo aspettarci. Cassidy e Randy si amano in un modo diverso che non corrisponde agli usuali canoni ripetutamente formulati ed evidenziati da tanta letteratura (che sia romanzo o cinema). L'amore tra i due personaggi è forte ma non rispecchia la "volontà" comune, gli obblighi razionali che ognuno si aspetterebbe. Quando Randy si lamenta di essere l'unico e assoluto responsabile della sua solitudine, Cassidy non lo consola pronunciando l'attesa frase ("Ma hai me!”), ma fa molto di più: accetta la condizione attuale di Randy con tutto l'amore della sua espressione, con la forza del suo sguardo. Il senso non si trasmette attraverso la densità del vissuto (Randy e il suo rapporto traumatico con la figlia, la sexy Cassidy che è anche mamma di un bimbo di nove anni) e non si sviluppa attraverso le aspettative di un amore coniugato ad un "rapporto" di coppia, ma si incanala negli sguardi e nell'empatia della coppia trascinandosi in un altrove dove l'amore potrebbe essere anche un percorso (nascita, sviluppo e probabile morte), ma è qui innanzitutto un "esistente". Da questo scaturisce secondo me la forza del film, l'intensa e dirompente forza delle emozioni, la capacità del vissuto di aprire una breccia nel cuore dello spettatore.

(1) L'ossimoro vuole sintetizzare l'empatia tra Randy e Cassidy, perché le loro storie particolari possono sembrare in un certo senso molto simili: sono soli, hanno figli (lei ha un bambino ma Randy potrebbe anche riconquistare una figlia), calcano palcoscenici "estremi" (lap dance e spogliarello lei, wrestling lui), la loro pelle è scolpita (cicatrici lui, tatuaggi lei, segno e disegno), sono a fine carriera (troppo vecchio lui per continuare a combattere, troppo in su con gli anni lei per continuare a spogliarsi), eppure sono ancora abili (il suo stile di lotta è sempre valido, la bellezza di Cassidy è ancora intatta se non migliorata con l'età).

Edited by Moon Scythe - 20/10/2009, 23:47
 
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volturo
view post Posted on 20/10/2009, 13:25




madò che stupendo sto film...il grande aronofsky si ricomferma alla grande in questo film (dopo requiem for a dream,uno dei miei film preferiti di sempre)mi è piaciuta molto la sensazione di realismo che si è voluta dare al film,la storia di ram con la figlia che ricorda i vecchi film di wim wenders,ottima come sempre l' interpretazione di ewan rachel wood,rourke nn l ho mai visto così bravo come in questo film,e gran ritorno per marisa tomei

CITAZIONE (AkiraEffect @ 15/3/2009, 13:25)
Molto bello, davvero molto bello ed emozionante con un Mickey Rourke sensazionale. A me la camera a spalla non ha dato fastidio (però forse perlomeno nelle scene di lotta poteva risparmiarsela). Comunque mi è piaciuta davvero la storia e in particolare la veridicità dei personaggi e dei rapporti tra loro, sembra tutto molto (tristemente) reale. Non ho ancora visto Milk ma non mi spiego come Rourke non abbia vinto l'Oscar se non che stia sui c...ni all'academy, molto brave anche Marisa Tomei e Evan Rachel Wood.

infatti secondo me meritava l oscar rourke
 
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18 replies since 15/9/2008, 10:05   605 views
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